Disabili e Cds
Dopo il passaggio dal Senato alla Camera delle modifiche al Codice della Strada, il Presidente della Lega Arcobaleno ha inviato ad alcuni Deputati la seguente nota:
VARIE VOLTE TI/VI HO INOLTRATO PdL O EMENDAMENTI O ALTRO, NON SOLO SENZA NOTIZIE CIRCA LA PRESENTAZIONE IN PARLAMENTO MA ADDIRITTURA SENZA NOTIZIA SUCCESSIVA.
POTREI FARE MOLTI ESEMPI MA QUI MI BASTA (E SORVOLO SULLO SCIAGURATO COMPORTAMENTO DI BONINO NEI CONFRONTI DELL'ASSOCIAZIONISMO IMPEGNATO SUI TEMI DELL'HANDICAP, O LA PRESSOCHE' INUTILIZZABILE LEGGE SOSTENUTA DA BERNARDINI MALGRADO LE MIE OSSERVAZIONI SENZA RISPOSTA E POI APPROVATA) SOTTOLINEARE LE MODIFICHE AL CdS VARATE IERI DAL SENATO E PER LA TERZA VOLTA RINVIATE ALLA CAMERA: NESSUNO DEPUTATO CI AVEVA SEGNALATO LA SITUAZIONE, PER CUI ABBIAMO UN'ALTRA OCCASIONE PERSA.
DUE ESEMPI:
1)- LA VETTURA DEL GUIDATORE CON "PATENTE SPECIALE", UNA VOLTA CHE HA RAGGIUNTO I FAMOSI 20 PUNTI DI PENALITA' E' SOTTOPOSTA - COME TUTTI - AL "FERMO AMMINISTRATIVO" SINCHE' NON HA SUPERATO I SUCCESSIVI NUOVI ESAMI.
IL PROBLEMA E' CHE A COSTUI E' "FERMATA" NON SOLO L'AUTO MA - IN REALTA' - AMBEDUE LE GAMBE E QUINDI E' SEGREGATO IN CASA COLPEVOLE DI SEMPLICI REATI AMMINISTRATIVI.
NON SEMBRA IL CASO DI INTERVENIRE PROPRIO IN NOME DELLA LIBERTA'?
2)- UNA CARROZZELA DEI DISABILI PUO' ESSERE SPINTA "A MANO" ANCHE SULLA STRADA POICHE' E' CONSIDERATA DAL CdS COME UN VELOCIPEDE (BICICLETTA) OPPURE SUI MARCIAPIEDI PURCHE' SOLLEVATA DALL'ACCOMPAGNATORE NELLA LORO SALIT/ISCESA..
SE LA CARROZZELLA E' A MOTORE, INVECE, ESSENDO COSTRUITA PER LEGGE CON UNA VELOCITA' MASSIMA DI 8 Km/h NON PUO' LEGITTIMAMETE SPOSTARSI PER STRADA PERCHE' LA SUA VELOCITA' MASSIMA E' TROPPO BASSA RISPETTO AI "VEICOLI" MA NON LO PUO' NEMMENO SUI MARCIAPIEDI PERCHE' E' TROPPO PESANTE (CON IL DISABILE SOPRA VA DA UN MINIMO DI CIRCA Kg 80 AD UN MASSIMO DI CIRCA Kg 200) E PUO' ANDARE AD UNA VELOCITA' SUPERIORE A QUELLA DEI PEDONI
E SE ESSA FOSSE CONSIDERATA DALLA CAMERA COME VELOCIPEDE?
Prendiamo da Superando.it:
La questione del contrassegno europeo sembra imboccare la giusta via...A questo punto, infatti, manca solamente la seconda lettura alla Camera del Disegno di Legge recante "Disposizioni in materia di sicurezza stradale", approvato nei giorni scorsi. Vi è infatti in esso un articolo (il 42°) che consentirebbe finalmente di recepire - dopo dodici anni - una Raccomandazione del Consiglio Europeo, arrivando anche in Italia al modello di contrassegno unificato europeo. Eravamo sostanzialmente rimasti all'estate del 2009, con l'Interrogazione parlamentare elaborata dalla Lega Arcobaleno - federazione di associazioni impegnate sui problemi della disabilità e dell'handicap, costituita nel dicembre del 1998 e aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - presentata alla Camera dai deputati Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti, Rita Bernardini e Marco Beltrandi, con la quale si era chiesto «quali iniziative di carattere normativo si intendano tempestivamente intraprendere che consentano [...] l'adozione in Italia del contrassegno disabili previsto dalla Raccomandazione 98/376/CE del Consiglio Europeo del 4 giugno 1998», a partire dall'abrogazione del comma 1 dell'articolo 74 del Codice della Privacy (Decreto Legislativo 196/03).
Il contrassegno italiano - come ben sanno i nostri Lettori, che più volte hanno potuto leggere di tale questione in Superando - si diversifica da quello europeo per il colore e le diciture; ma il grande problema è che ambedue recano sul davanti il pittogramma ONU dell'individuo in carrozzina, mentre nel Codice della Privacy del 2003 - al citato articolo 74, comma 1 - è stabilito espressamente che «è proibito riportare sul fronte del contrassegno il pittogramma o diciture da cui possa desumersi la qualità di disabile dell'intestatario».
Ebbene, finalmente sembra che la strada giusta sia stata imboccata: infatti, nel Disegno di Legge n. 1720, recante Disposizioni in materia di sicurezza stradale - provvedimento che definisce una serie di modifiche al Codice della Strada, approvato nei giorni scorsi dal Senato - l'articolo 42 (Modifiche all’articolo 74 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, concernente contrassegni su veicoli a servizio di persone invalide) recita tesualmente: «1. All’articolo 74 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole: "di simboli o diciture dai quali può desumersi la speciale natura dell’autorizzazione per effetto della sola visione del contrassegno" sono sostituite dalle seguenti: "di diciture dalle quali può essere individuata la persona fisica interessa
ta"; b) il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Per fini di cui al comma 1, le generalità e l’indirizzo della persona fisica interessata sono riportati sui contrassegni con modalità che non consentono la loro diretta visibilità se non in caso di richiesta di esibizione o di necessità di accertamento».
Vale la pena ricordare anche che la mancata legiferazione in questo settore ha causato innumerevoli disagi a persone con disabilità all'estero, spesso anche costrette a pagare multe salate.
«Una volta approvato il Disegno di Legge n. 1720 in seconda lettura alla Camera - ha sottolineato dal canto suo Gustavo Fraticelli, consigliere dell'Associazione Luca Concioni [del cui Direttivo il presidente della Lega Arcobaleno è componente], battutasi anch'essa a lungo su questo fronte - il Governo ha assunto il preciso impegno, facendo proprio un ordine del giorno presentato dalla deputata Maria Antonietta Farina Coscioni, di emanare idonea norma di rango regolamentare, volta a rendere effettiva e immediata l'adozione dello stesso contrassegno europeo».