Immagine di tre alberelli attraversati da un arcobaleno e logo dell'associazione

I Nostri Periodici

Duende

Immagine di un uomo seduto che legge

Foglio a cura della Lega Arcobaleno

Per riflettere, per dialogare con chi vuole scrivere qui sui temi dei Diritti Umani, Civili, Politici e di Libertà.
Discutere di prospettive, di strategie, di politica incentrata sui bisogni fondamentali della persona. Affinché la Politica Sociale non sia più la"Cenerentola" delle politiche.
Ciascuno ha la responsabilità di quanto scrive - firmando - senza alcuna nostra censura.
Gli articoli vanno inviati tramite E-Mail b.tescari@gmail.com

5 GENNAIO 2002 ANNO II - N. 1 Alla deriva
29 GENNAIO 2002 ANNO II - N. 2 Remare, per uscire dalla deriva
15 APRILE 2002 ANNO II - N. 3 Diritti Umani e Bioetica
15 APRILE 2002 ANNO II - N. 4 La Mobilità
15 LUGLIO 2002 ANNO II - N. 5 LEGALITA'

ALLA DERIVA top

Andare 'alla deriva'vuol dire che non vi sono mani che tengono il timone e la barca viaggia in balia degli eventi. Questa è l'opinione che ho al termine del 2001 nel quale troppi principi di libertà sono stati delusi o elusi. E lo sono stati senza la necessaria reazione soprattutto dell'associazionismo ma anche da quasi tutte le forze politiche e da cittadini che si dicono 'democratici' (seguitandolo con '... però...'). Vediamone assieme alcuni episodi:

- HANDICAP: si sono conclusi gli 'Stati Generali sulla Scuola' e la Ministro Moratti vi ha invitato tutte le componenti sociali; tranne la rappresentanza degli studenti con disabilità, malgrado che la FISH abbia più volte sollecitato un incontro per segnalarle i loro gravi problemi. E' stata la ciliegina messa sulla torta della Finanziaria 2002: zero rifinanziamento delle leggi più importanti, zero rilancio della politica sui 'gravissimi', zero su tutto.
E nell'anno appena trascorso, zero sui 'livelli essenziali' previsti dalla riforma dell'assistenza (L. 328/2000), zero sui nuovi criteri di accertamento della disabilità.
La riforma del Codice della Strada -e, quindi del Contrassegno, del Comitato Patenti Speciali, degli adattamenti alla guida e del rilascio delle patenti ai disabili - è tuttora materia delle segrete stanze interministeriali.
L'Osservatorio Nazionale sul collocamento al lavoro delle persone con disabilità non è ancora avviato perchè; il Ministro Maroni fatica a firmare il relativo decreto, pur essendo esso previsto dalla L. 68/99.
L'Italia ancora non si decide a ratificare la Direttiva europea sugli autobus accessibili a tutti e sul Contrassegno europeo.
Il 'dopo di noi' rimane una declamazione in attesa che i più gravi muoiano, sperabilmente prima dei loro genitori. Alcune Pdl - Amministratore di sostegno, Affido, Trust - che in qualche modo potrebbero essere utili, non hanno la 'procedura d'urgenza'; anzi, riposano...
Il 'Piano di azione del Governò approvato dal Governo precedente nei primi mesi del 2001, è del tutto ignorato: si dimentica che esso proviene dal grande dibattito e dalle proposte elaborate dalle Associazioni durante la Conferenza Nazionale sull'Handicap del Dicembre 99. Insomma, non si tratta di un impegno 'partitico' bensi' tratto direttamente dalle proposte dei cittadini con disabilità;.
La stragrande maggioranza degli oltre 8.000 Comuni italiani non ha nemmeno l'Assessore alle Politiche Sociali; quelli che ce l'hanno, preferiscono dare contributi alle Pro Loco per i loro fuochi artificiali alla Santa Patrona che creare o aumentare il servizio di assistenza.
La Ricerca Scientifica sottostà al Vaticano, mentre milioni di persone non possono nemmeno avere la speranza che essi stessi o i loro cari possano curarsi - e, forse, guarire - nel prossimo futuro. E' strano come nessuno ricordi che alcuni anni fa un Tribunale ha imposto ad un genitore Testimone di Geova di far effettuare la totale
trasfusione del sangue al proprio figlio che altrimenti sarebbe morto: il Tribunale, fra la fede religiosa ed il diritto alla vita, scelse quest'ultima. Ma ciò che vale - giustamente - per chi professa altra religione, per lo Stato italiano non deve valere per chi non crede o rifiuta i dogmi del Vaticano. Conseguenza: gli italiani ricchi potranno, in futuro, curarsi e far curare negli USA o in Inghilterra, ecc.; quelli poveri attenderanno la morte soffrendo, anche se non credenti nel cattolicesimo fondamentalista.
- VATICANO: il suo 'niet' - che è vincolo per l'Italia - alla 'pillola del giorno dopo', alla 'pillola RU 486'. Meglio abortire in ospedale, con i medici! Meglio fare decine di figli! Meglio non fare all'amore! Però, altri Stati 'cattolici'legiferano in modo laico, senza gli anatemi vaticanensi...
L'eutanasia èpeccato. Ma dove sta la libertà di vivere?
Il drogarsi è immorale e quindi è peccato, costituisce reato e va represso. E' immorale il drogarsi o il commettere reati per acquistare la droga? Dove sta il principio che 'non vi è reato se non vi è vittima'?
- DIRITTI POLITICI: chi ci difende dalle scelte anticostituzionali della Corte Costituzionale?
Come si fa ad accettare che risultati referendari od elettorali siano determinati dagli 'emigranti morti che votano'?
Che razza di democrazia è, quella che impedisce la corretta informazione, con 'tutti' i soggetti che rappresentano posizioni contrapposte?
Perchè Antonio Russo èconsiderato 'giornalista' dopo essere stato ammazzato in Cecenia e non prima, in quanto non era iscritto all'Ordine?
Siamo ancora convinti che 'la cultura locale va salvaguardata dall'imperialismo' anche quando si tratta di 'infibulazione', dello 'chador', della 'lapidazione'? Se non si impone Diritto e Democrazia, di quale Pace parliamo? Della nostra personale, tanto 'quelli là' sono neri o gialli o bruniti e non ci riguardano?
Se siamo contrari al terrorismo di Bin Laden, abbiamo nulla da dire su quello basco, irlandese, palestinese? Essoè accettabile a seconda delle sue motivazioni o è sempre e dovunque inaccettabile? E come batterlo, quando sta operando?
Qualche riflessione va fatta:
- se non ci si batte per la libertà e la democrazia di e per tutti, chi mi sa dire perchè mai solo per gli handicappati dovrebbe essere garantita l'integrazione umana 'sociale' politica?
- l'associazionismo impegnato sull'handicap, non dovrebbe tentare di collegarsi con gli altri settori dell'emarginazione per individuare e battere le cause comuni a tutti che provocano l'emarginazione stessa?
- le singole Associazioni, comprendono o no che è ora di smetterla di pensare solo al proprio orticello ma che occorre dare tutte le energie alla Federazione 'FISH' per controbbattere quanto sta accadendo ed è già; accaduto? Ricerca Scientifica libera dai ceppi vaticanensi o Telethon, le Stelline di Natale, le Mele?
- come si passa dall'essere 'handicappati che stanno un pò meglio' a 'cittadini che reclamano i diritti di libertà ma vogliono anche esplicare i doveri, appunto, di cittadino'?
- vogliamo costituire un 'Osservatorio Nazionale sull'Handicap' (ora è presto per uno sull'Emarginazione) per verificare l'attuazione delle relative leggi in ogni Regione e per costituire un grande Foro di avvocati al fine di costringere ad 'attuare' le leggi esistenti?

REMARE PER USCIRE DALLA DERIVA top

Il 16 e 17 Febbraio, la FISH organizza un Seminario per analizzare l'attuale situazione politica relativamente alle questioni della disabilità e dell'handicap, anche allo scopo di individuare possibili alternative strategiche per farvi fronte.
Tutte le Associazioni federate, con i relativi dirigenti ed iscritti, sono sollecitati a partecipare al Seminario, poichè il suo argomento investe le iniziative future dell'intero associazionismo.
L'argomento ' stato sottoposto alla discussione del Direttivo FISH di Gennaio, su sollecitazione di chi scrive.
Dal dibattito sono emerse tre posizioni:
- c'è; chi ritiene che l'attuale situazione sia transitoria, in quanto determinata dalla 'non conoscenza' delle problematiche. Ne conseguirebbe che compito primario della FISH sarebbe quello di 'educare' l'attuale classe governativa e parlamentare e dirigente istituzionale;
compito primario della FISH sarebbe quello di 'educare' l'attuale classe governativa e parlamentare e dirigente istituzionale;
- c'è; chi ritiene che la situazione sia determinata dalla 'confusione' nei vari Uffici, derivante dal cambio politico dopo le elezioni. Ne conseguirebbe che basta attendere qualche tempo;
- c'è 'come chi scrive' che è in atto la scelta politica di basare l'attività essenzialmente sulla 'produttività economica', dalla quale si pensa che a cascata negli anni futuri si otterrebbe la distribuzione sociale delle risorse, dal clericalismo integralista, dal partitismo, dal mammismo. L'obiezione di coscienza è presa in prestito per tentare di sconfiggere leggi dello Stato laico (esiste?) senza che la e le massime Istituzioni richiamino la necessità che gli argomenti religiosi siano rivolti a chi professa quella religione e non allo Stato.
La Pivetti Presidente della Camera pregava il Rosario per chiedere perdono a Dio per la costruzione della Moschea a Roma e dichiarava che è dovere del parlamentare cattolico rispettare anzitutto la propria religione e ad essa riferire il servire lo Stato.
Divorzio, aborto, cellule staminali embrionali, prostituzione, tossicomania e dipendenza: tutto può anche essere peccato per il cattolico integralista; ma perchè mai dovrebbe essere reato per chi non si cura del cattolicesimo? Perch' mai lo Stato dovrebbe occuparsi solamente degli integralisti, purch' cattolici? Non sarebbe più giusto che ciascuno viva in sè e nei propri comportamenti la Religione in cui crede 'in ciò pienamente garantito dallo Stato' senza che gli altri siano 'obbligati' a rispettare ciò in cui non credono o vogliono?
La Commissione della Bioetica è la culla del mammismo. Un gruppo di persone, dichiarate 'esperte' di etica (quale etica?) non dal popolo bens i'dai Partiti, sentenzia ciò che è bene e ciòche è male e su tali sentenze si adagia la legge: la gravidanza extra uterina è immorale ma se è fatta per amore si è possibilisti mentre se è fatta per denaro è da condannare senza rimedio; la ricerca scientifica deve essere 'libera' purchè sia compatibile con la morale (quale e di chi?); l'adozione va bene purchè non sia fatta da omosessuali o da single; un qualcosa che si vede solo con il microscopio e candidato alla spazzatura vale quanto o più di una persona vivente e candidato a vivere lunghi anni di sofferenza senza speranza; eccetera Ne conseguirebbe che l'illusione del 'prima produrre di più e poi combattere l'emarginazione' provocherà morti e feriti ma non integrazione sociale.
Nello scorso numero di Duende ho tracciato gli avvenimenti più significativi che negli ultimi mesi marcano il percorso all'indietro che la battaglia contro l'handicap sta effettuando. Se ne aggiunge un altro: pochi giorni fa il Governo ha approvato la delega per le modifiche al Codice della Strada; nemmeno uno degli emendamenti proposti dalla FISH è stato preso in considerazione, nè la FISH è stata ascoltata, malgrado le sue richieste. Cosè,rimangono tutti i problemi inerenti il Contrassegno, quelli della costituzione e poteri del Comitato Tecnico per le Patenti Speciali, quelli per il conseguimento delle patenti di guida e per gli adattamenti alla vettura.
Al Seminario ascolteremo il parere delle Associazioni (sin d'ora tutti gli iscritti alla Lega Arcobaleno sono sollecitati a partecipare e ad intervenire. Luogo e programma saranno definiti dalla FISH: tel.0651605175).
Ritengo che ormai siamo in piena Controriforma, non solo in materia di handicap ma anche nella complessiva cultura politica. Qualsiasi proposta di, libertà viene soffocata dal perbenismo, Quanto vale la libertà? Cosa significa essere liberi?Liberi di scegliere con piena responsabilità; pagando il prezzo intero delle scelte illegittime, liberi dagli handicap e di scegliere come vivere...
Come rispondere, in modo organizzato, a quanto accade?La battaglia, a mio avviso, va impostata lungo le seguenti vie:
- la FISH dovrebbe tentare di incontrare tutti i settori dell'emarginazione (tre anni fa lo tentò la Lega Arcobaleno) allo scopo di individuare quel 'denominatore comune' che li lega ed impostare assieme una battaglia imperniata sul Bilancio dello Stato e sulla preparazione ad un progetto comune con il quale partecipare alle prossime elezioni amministrative e politiche. E non nascondo che l'Emarginazione dovrebbe presentare una lista propria, per i 'diritti di libertà e di cittadinanza';
- è inutile seguitare a tentare di emendare questa o quella legge o PdL, poichè i fatti dimostrano che sarebbe fatica inutile. Dovremmo denunciare ciò in ogni incontro pubblico, rimettendo ancora il Piano d'Azione elaborato dall'associazionismo nel Dicembre '99 al centro di ogni iniziativa;
- dovremmo confrontarci con i Presidenti del Senato e della Camera affinchè nel prossimo Consiglio di Amministrazione della RAI vi sia un giornalista di nostra fiducia (ne abbiamo!); o, quantomeno, che con il nuovo Consiglio si apra un dialogo affinchè i temi dell'emarginazione vengano affrontati dal nostro punto di vista;- chiediamo di far parte della Commissione del Garante per l'Editoria e la Comunicazione;
- apriamo tutte le batterie affinchè siano abrogate le norme relativa alla 'tutela e rappresentanza degli invalidi'.

DIRITTI UMANI E BIOETICA top

Questo è il testo dell'intervento di B. Tescari alla sezione di Handylab, il convegno organizzato dalla FISH dal 21 al 24 Marzo.
Sono contento che finalmente all'interno della FISH si approfondisca il dibattito che vide il suo ultimo congresso spaccato in due e che riportò la stessa situazione nello scorso Direttivo.
Dico subito che sono sostanzialmente in disaccordo con la relazione presentata da DPI; presento subito la conclusione a cui voglio arrivare: in questo momento in Italia vi sono 25.000 cellule staminali embrionali soprannumerarie congelate c'è chi le considera 'persone'' in attesa di essere gettate nell'immondezzaio; fra un paio di settimane il Parlamento inizieràil dibattito su una PdL del Governo che propone il divieto di effettuare su di esse la ricerca scientifica sperimentale a scopo terapeutico. Il risultato del dibattito, positivo o negativo che sia, inciderà profondamente sugli scopi per i quali l'associazionismo si è organizzato. Una parte del mondo scientifico, e lo stesso Ministro Sirchia, ritiene che tale ricerca possa meglio essere fatta su cellule adulte; un'altra parte, fra cui la Commissione Dulbecco, è del parere esattamente opposto.
Noi, che non siamo scienziati ma siamo parte vitale dell'associazionismo, abbiamo di fronte un dilemma: da una parte vi è il problema etico religioso, del considerare 'persona l'embrione e le sue cellule'; dall'altra parte sappiamo che molti scienziati di vari Paesi ipotizzano che la sperimentazione possa pervenire ad un risultato con il quale si possa guarire patologie mortali e che provocano enorme sofferenze, coinvolgenti nella sola Italia circa 10 milioni di persone.
La mia posizione è la seguente, nel rispetto delle opinioni di ciascuno: in uno Stato laico ognuno deve avere 'alternativa fra le varie possibilità offerte dalla scienza, senza che sia imposto nè l'utilizzo di un risultato scientifico non gradito nè il divieto di utilizzarlo.
In uno Stato laico e democratico non ci deve essere una parte della popolazione che imponga ad un'altra una scelta di libertà che incide in modo determinante non solo nella vita ma anche della 'qualià' nella vita di esseri già nati.
E' chiaro che il problema investe soprattutto la sfera religiosa. Lo Stato laico non vieta al cattolico osservante di non curarsi mentre in uno Stato clericale vi è l'obbligo di non curarsi anche per chi professa una religione diversa o non ne professa affatto.
La questione non è se ciascuno di noi intende farsi curare o far curare utilizzando l'esito della sperimentazione su tali cellule bensi'; se vogliamo che lo Stato lo proibisca per tutti, anche per chi non è cattolico, o se debba garantire a tutti i suoi cittadini la possibilità di scegliere.
Il ragionamento, quindi, va fatto considerando di avere come interlocutori il Parlamento e l'intera collettività con tutte le sue articolazioni. Ciascuno porti le sue opinioni a quel livello senza pretesa di parlare a nome di altri o, peggio ancora, delle persone con disabilità come se esse costituissero un'unica categoria: sarebbe un discorso di taglio massimalista che contrasterebbe con il nostro concetto di 'piano individualizzato'. C'è chi dice 'dobbiamo decidere anche noi; ma 'noi' chi? Noi disabili siamo anzitutto singole persone e singoli cittadini e in questo momento il nostro dovere è che singolarmente, o collettivamente, se la decisione è corale, dobbiamo premere affinchè il Parlamento scelga.
Il problema è che ancora le associazioni, singole o federate, non hanno ancora scelto in quale direzione il Parlamento dovrebbe deliberare. Rimane il fatto che il 'non decidere', da parte nostra equivale politicamente al 'decidere': qualunque sia la nostra personale posizione, a mio avviso in quanto dirigenti di Associazioni abbiamo il dovere di formulare una precisa proposta. La mia è che la legge dovrebbe nè vietare nè imporre l'utilizzo degli eventuali risultati della sperimentazione sui 25.000 embrioni già congelati ed in attesa di essere gettati nella pattumiera.
Coloro che, invece, vorrebbero una legge proibizionista, dovrebbero farsi carico non solo di come realizzare la vita umana di quei 25.000 embrioni ma anche di far rivedere in tale direzione anche la legge sull'aborto ed anche sulla contraccezione basata sulla pillola. In tal caso, saranno solo i ricchi a poter ottenere ciò che chiedono, andando in altri Paesi? Si tornerà; all'aborto clandestino ed alla salute clandestina?
Tempo fa un Magistrato ordinò ad un genitore, Testimone di Geova, di far effettuare la trasfusione del sangue a suo figlio, valutando di superiore interesse la salvezza della sua vita: se ciò è; valso per chi professa una religione non cattolica, perchè mai ora si vorrebbe imporre la scelta della morte per chi è cattolico ed anche per chi non lo è?
Infine, quando si parla di 'etica', di quale si parla? Vi è l'etica giornalistica, quella medica, quella giuridica, quella religiosa... E di quale religione? Negli Stati Uniti, le Chiese Protestanti, Ebrea, Ortodosse, Mussulmane, hanno dato parere favorevole alla sperimentazione. Più di esse, dovrebbe valere quella Cattolica? Lo valga per chi vuole seguirla, ma non per gli altri!
Entro il 31 Dicembre scorso, il Presidente del Consiglio avrebbe dovuto nominare i 42 membri della Commissione Nazionale sulla Bioetica ma ancora non l'ha fatto. Come si fa a diventare Commissari sulla Bioetica? Quali esami si fanno? Chi giudica la loro capacità? E chi giudica i giudici? Non vi accorgete che anche questa è un'operazione tutta politica? E perchè mai 42 persone, non scelte ed elette dal popolo, dovrebbero avere nelle mani il destino di quel popolo dal quale essi non sono nemmeno conosciuti?
Politica è l'intromissione dello Stato del Vaticano in quello italiano. In realtà, la vera responsabilità non è del Vaticano bensi' delle Istituzioni che ad esso si genuflettono nel loro mandato pubblico. Ritengono di avere un vantaggio elettorale; ma quale Democrazia è, quella che si procaccia voti inchinandosi al precetto religioso?
Il passaggio o meno da una speranza di vita alla concreta vita umana comporta una decisione che solo un altro essere umano può e deve prendere. Una decisione che èsolitamente fonte di gioia ma che comunque va sostenuta da tutti. Se questo vale per l'aborto, deve valere anche per l'utilizzo o meno di una sperimentazione che per alcuni 'e solo per alcuni' proviene da una scelta eticamente riprovevole. In quel caso, ci si troverà di fronte alla scelta non solo del far vivere ma anche di garantire o negare la qualità della vita.

LA MOBILITA' top

Questo è il testo dell'intervento di B. Tescari alla sezione di Handilab, il convegno organizzato dalla FISH dal 21 al 24 Marzo.
Oggi è la 'Giornata Internazionale dell'Immigrato'; due giorni fa la Corte dei Diritti dell'Uomo, a Strasburgo, ha accolto la richiesta di quella signora inglese colpita da sclerosi amiotrofica che intende ottenere il diritto al 'suicidio assistito', ciò all'eutanasia (Il 4 Aprile, il Parlamento olandese ha approvato una legge che consente e regolamenta l'eutanasia N.d.A.); tre giorni fa, 196 parlamentari italiani si sono impegnati a depositare una serie di pel di iniziativa popolare, fra le quali vi è quella per la libertàdella ricerca scientifica a scopo terapeutico; fra due settimane la Camera inizierà il dibattito una una pel presentata dal Governo sullo stesso argomento ma con l'intento di proibire la ricerca sulle cellule staminali embrionali soprannumerarie; in Nigeria una donna sarà uccisa a sassate in nome di una cultura assassina.
Perchè ricordo tutto ciò? Perchè quando parliamo di Pari Opportunità e di Non Discriminazione, dobbiamo evitare che enunci solo una formulazione ideologica ma che, invece, la si accompagni con la richiesta di 'affermazione concreta di diritti'. Ciò comporta che, a mio avviso, è errato porre le questioni delle Pari Opportunità e della Non Discriminazione limitativamente al mondo della disabilità: o ciò si realizza fra tutte le persone indipendentemente alla situazione in cui esse vivono, o non è logico che ciò si ottenga solamente per un settore dell'emarginazione, nel nostro caso, in quello della disabilità. Perchè mai, chi ha il potere di imporre la 'disparità' dovrebbe acconsentire a garantire 'parità' solamente ad alcune persone ma non a tutte?
Invito, quindi, l'associazionismo, tutti noi, a batterci per le Pari Opportunità e Non Discriminazione con un'ottica più vasta, che unisca l'intero mondo dell'emarginazione, ne scopra i comuni fili, analizzi e batta i motivi di fondo che conducono alla separazione dal tessuto sociale di chi non si adegua al costume, alla religione, al moralismo, della maggioranza.
Il massacro fisico, spirituale, politico, sociale, di milioni di donne e di uomini, emarginati in nome della religione, del sesso, della morale, della moda, e cosi' via, è un massacro che ci riguarda direttamente, noi disabili ma anche noi 'persone'. L'affermazione di diritti solamente per i disabili non sarà possibile sinchè non si affermeranno i diritti di libertà, di laicità, di democrazia, per tutti. Questa consapevolezza, tuttavia, non deve disarmarci per la grande utopia di cui è permeata: deve, invece, spingerci a trovare le motivazioni stesse dell'emarginazione e della disparità di trattamento che subiamo non solo noi ma, come ho detto, centinaia di milioni di persone con le più disparate scusanti.
Una lotta difficilissima ma che, pure, occorre iniziare al più presto con una strategia variegata ed ampia.
Da Maastricht ad Amsterdam ed a Nizza, abbiamo tentato di far inserire nei vari Trattati le clausole di cui stiamo parlando. Sulla carta il principio è scritto; ma non siamo riusciti ad imporre la clausola della 'concreta realizzazione del diritto': perchè la società civile disponibile a teorizzare il principio ma non lo è a renderlo esigibile?
Sappiamo bene che il raggiungimento del traguardo è impedito da problemi politici, finanziari, sociali, culturali. Eppure, se oltre all'affermazione del Principio noi non pretendiamo anche quello della sua realizzazione a costo di non accettarlo sul solo piano teorico, rischiamo che fornire un alibi di democraticismo 'non già di democrazia' alle Istituzioni che sanno declamarlo ma non vogliono realizzarlo.

LEGALITA' top

Non è vero che Pannella, dopo 3 mesi di digiuno del cibo e dopo 8 giorni dell'acqua unitamente al Deputato Giachetti (Margherita), abbia un'alta probabilità; di morte o di grave invalidità; perchè si sta battendo affinchè, dopo 14 mesi, la Camera dei Deputati completi il suo plenum; non è vero che digiuni per ottenere che il Parlamento elegga gli 8 membri 'laici' del CSM, dopo oltre un mese di inerzia ; non è vero che due mesi fa si battè con le stesse armi della nonviolenza affinchè il Parlamento, dopo un ritardo di 16 mesi, eleggesse i 2 componenti mancanti alla Corte Costituzionale.
Il problema che pone la lotta nonviolenta di Pannella e di altri 6.000 cittadini è quello della LEGALITA', del rispetto delle regole giuridiche scritte, a partire dalla Costituzione.
Si sia d'accordo o meno con l'arma utilizzata per l'iniziativa, poco importa; è un ciarlare ozioso che fugge dal vero problema: a cosa serve il Diritto se non lo si rispetta qualora non lo si ritenga opportuno?
Sento dire da molti che il popolo, la 'gente', è del tutto indifferente all'iniziativa perchè è tutto preso dai problemi contingenti della vita quotidiana; sento dire da 'intellettuali' che Pannella sbaglia a rischiare la propria vita per una questione che è giusta ma marginale rispetto ai grandi problemi politici attuali.
E tutti non si rendono conto che la vera posta in gioco è, appunto, la decisiva questione della LEGALITA' e del rispetto delle regole scritte: si nota la sporcizia (!) dell'unghia del dito che punta la luna e si perde di vista, appunto, l'obiettivo.
E' sconfortante notare che ormai tutti noi in Italia ci siamo abituati a ricorrere al 'favore' dei Potenti, alla scorciatoia del 'volemose bene', al 'fammi un favore ed io lo farà a te': abbiamo perduta la rivendicazione del Diritto, la dignità della nostra piena cittadinanza, la convinzione che il Potere è tale solo in quanto da noi delegato.
L'associazionismo ripete da anni che l'Italia è all'avanguardia in materia di legislazione sull'handicap ma che il vero problema è la non attuazione delle norme, il non rispetto delle leggi liberatorie dall'handicap stesso. Ma non si va più oltre: se l'intera classe dirigente della Politica e della Magistratura non fa rispettare le regole democraticamente approvate, perchè; mai solo quelle inerenti l'handicap dovrebbero essere rispettate?
Quanto vale la Democrazia, quanto vale la lotta che da anni stiamo sviluppando affinchè le persone con disabilità vivano il loro diritto pieno di cittadinanza,se è proprio il Parlamento a non rispettare il dettato costituzionale e si rende vittima e servo del Potere partitocratico?
No: la lotta di Pannella è 'anche' la nostra lotta; dovrebbe esserlo!
Troppo spesso Partiti, Associazioni, Istituzioni locali e centrali, eludono le proprie Regole asserendo che 'il momento non è opportuno'. Ma allora, qual'è la garanzia fornita all'iscritto, al singolo cittadino? Ci si rende conto che cosi' facendo si può; anche vincere la momentanea battaglia ma si perde la guerra per uno Stato rispettoso dei propri impegni?
E cosa si dovrebbe fare, noi dell'associazionismo, per far applicare le leggi che più direttamente ci riguardano? Dobbiamo batterci con le 'marce del dolore' che ancora una volta l'ANMIC suggerisce? Dovremmo lanciare molotov (il problema è come fuggire dopo il lancio...)?
E perchè non dovremmo anche impegnarci contro Magistrati distratti, che passano davanti alle barriere guardandole ma non 'vedendole' nella loro imponente violazione della legge 13/89 o del DPR 503/96?
E perchè non pensare che oggi la nostra lotta va rafforzata con iniziative 'nonviolente', le uniche che la persona con disabilità può intraprendere senza delegare l'iniziativa ai cosiddetti 'normaloidi'?
E' in corso la campagna per assegnare a Pannella il ruolo di 'Senatore a vita': è proprio per l'affermazione del Diritto che, a mio avviso, l'associazionismo dovrebbe sostenerla ufficialmente e con forza, vedendo in lui chi ha affermato in Italia i Diritti Civili di cui noi tutti godiamo e che testardamente vuole che le Regole scritte siano rispettate.
Immagino che molti storceranno la bocca ricordando le posizioni economico-sanitarie di Pannella. I molti che non hanno storto la bocca nel vedere accolti fra i Senatori a vita un certo Andreotti ed un certo Agnelli: siete proprio sicuri che costoro garantiscono il Diritto più di Marco?

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