Duende
			  
 
              Foglio a cura della Lega Arcobaleno 
              Per riflettere, per dialogare con chi vuole scrivere 
                qui sui temi dei Diritti Umani, Civili, Politici e di Libertà.
Discutere di prospettive, di strategie, di politica incentrata sui bisogni fondamentali della persona. 
Affinché la Politica Sociale non sia più la"Cenerentola" delle politiche.
Ciascuno ha la responsabilità di quanto scrive - firmando - 
                senza alcuna nostra censura.
                Gli articoli vanno inviati tramite E-Mail  
                b.tescari@gmail.com
                
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                GENNAIO 2002 ANNO II - N. 1 Alla deriva
                29 
                GENNAIO 2002 ANNO II - N. 2 Remare, per uscire dalla deriva
                15 
                APRILE 2002 ANNO II - N. 3 Diritti Umani e Bioetica
                15 
                APRILE 2002 ANNO II - N. 4 La Mobilità
                15 
                LUGLIO 2002 ANNO II - N. 5 LEGALITA' 
              ALLA DERIVA  top
               Andare 'alla deriva'vuol dire che non vi sono mani 
                che tengono il timone e la barca viaggia in balia degli eventi. 
                Questa è l'opinione che ho al termine del 2001 nel quale troppi 
                principi di libertà sono stati delusi o elusi. E lo sono stati 
                senza la necessaria reazione soprattutto dell'associazionismo 
                ma anche da quasi tutte le forze politiche e da cittadini che 
                si dicono 'democratici' (seguitandolo con '... però...'). Vediamone 
                assieme alcuni episodi:
                
                - HANDICAP: si sono conclusi gli 'Stati Generali sulla Scuola' 
                e la Ministro Moratti vi ha invitato tutte le componenti sociali; 
                tranne la rappresentanza degli studenti con disabilità, malgrado 
                che la FISH abbia più volte sollecitato un incontro per segnalarle 
                i loro gravi problemi. E' stata la ciliegina messa sulla torta 
                della Finanziaria 2002: zero rifinanziamento delle leggi più importanti, 
                zero rilancio della politica sui 'gravissimi', zero su tutto.
                E nell'anno appena trascorso, zero sui 'livelli essenziali' previsti 
                dalla riforma dell'assistenza (L. 328/2000), zero sui nuovi criteri 
                di accertamento della disabilità.
                La riforma del Codice della Strada -e, quindi del Contrassegno, 
                del Comitato Patenti Speciali, degli adattamenti alla guida e 
                del rilascio delle patenti ai disabili - è tuttora materia delle 
                segrete stanze interministeriali.
                L'Osservatorio Nazionale sul collocamento al lavoro delle persone 
                con disabilità non è ancora avviato perchè; il Ministro Maroni 
                fatica a firmare il relativo decreto, pur essendo esso previsto 
                dalla L. 68/99.
                L'Italia ancora non si decide a ratificare la Direttiva europea 
                sugli autobus accessibili a tutti e sul Contrassegno europeo.
                Il 'dopo di noi' rimane una declamazione in attesa che i più gravi 
                muoiano, sperabilmente prima dei loro genitori. Alcune Pdl - Amministratore 
                di sostegno, Affido, Trust - che in qualche modo potrebbero essere 
                utili, non hanno la 'procedura d'urgenza'; anzi, riposano...
                Il 'Piano di azione del Governò approvato dal Governo precedente 
                nei primi mesi del 2001, è del tutto ignorato: si dimentica che 
                esso proviene dal grande dibattito e dalle proposte elaborate 
                dalle Associazioni durante la Conferenza Nazionale sull'Handicap 
                del Dicembre 99. Insomma, non si tratta di un impegno 'partitico' 
                bensi' tratto direttamente dalle proposte dei cittadini con disabilità;.
                La stragrande maggioranza degli oltre 8.000 Comuni italiani non 
                ha nemmeno l'Assessore alle Politiche Sociali; quelli che ce l'hanno, 
                preferiscono dare contributi alle Pro Loco per i loro fuochi artificiali 
                alla Santa Patrona che creare o aumentare il servizio di assistenza.
                La Ricerca Scientifica sottostà al Vaticano, mentre milioni di 
                persone non possono nemmeno avere la speranza che essi stessi 
                o i loro cari possano curarsi - e, forse, guarire - nel prossimo 
                futuro. E' strano come nessuno ricordi che alcuni anni fa un Tribunale 
                ha imposto ad un genitore Testimone di Geova di far effettuare 
                la totale
                trasfusione del sangue al proprio figlio che altrimenti sarebbe 
                morto: il Tribunale, fra la fede religiosa ed il diritto alla 
                vita, scelse quest'ultima. Ma ciò che vale - giustamente - per 
                chi professa altra religione, per lo Stato italiano non deve valere 
                per chi non crede o rifiuta i dogmi del Vaticano. Conseguenza: 
                gli italiani ricchi potranno, in futuro, curarsi e far curare 
                negli USA o in Inghilterra, ecc.; quelli poveri attenderanno la 
                morte soffrendo, anche se non credenti nel cattolicesimo fondamentalista.
                - VATICANO: il suo 'niet' - che è vincolo per l'Italia - alla 
                'pillola del giorno dopo', alla 'pillola RU 486'. Meglio abortire 
                in ospedale, con i medici! Meglio fare decine di figli! Meglio 
                non fare all'amore! Però, altri Stati 'cattolici'legiferano in 
                modo laico, senza gli anatemi vaticanensi...
                L'eutanasia èpeccato. Ma dove sta la libertà di vivere?
                Il drogarsi è immorale e quindi è peccato, costituisce reato e 
                va represso. E' immorale il drogarsi o il commettere reati per 
                acquistare la droga? Dove sta il principio che 'non vi è reato 
                se non vi è vittima'?
                - DIRITTI POLITICI: chi ci difende dalle scelte anticostituzionali 
                della Corte Costituzionale?
                Come si fa ad accettare che risultati referendari od elettorali 
                siano determinati dagli 'emigranti morti che votano'?
                Che razza di democrazia è, quella che impedisce la corretta informazione, 
                con 'tutti' i soggetti che rappresentano posizioni contrapposte?
                Perchè Antonio Russo èconsiderato 'giornalista' dopo essere stato 
                ammazzato in Cecenia e non prima, in quanto non era iscritto all'Ordine?
                Siamo ancora convinti che 'la cultura locale va salvaguardata 
                dall'imperialismo' anche quando si tratta di 'infibulazione', 
                dello 'chador', della 'lapidazione'? Se non si impone Diritto 
                e Democrazia, di quale Pace parliamo? Della nostra personale, 
                tanto 'quelli là' sono neri o gialli o bruniti e non ci riguardano?
                Se siamo contrari al terrorismo di Bin Laden, abbiamo nulla da 
                dire su quello basco, irlandese, palestinese? Essoè accettabile 
                a seconda delle sue motivazioni o è sempre e dovunque inaccettabile? 
                E come batterlo, quando sta operando?
                Qualche riflessione va fatta:
                - se non ci si batte per la libertà e la democrazia di e per tutti, 
                chi mi sa dire perchè mai solo per gli handicappati dovrebbe essere 
                garantita l'integrazione umana 'sociale' politica?
                - l'associazionismo impegnato sull'handicap, non dovrebbe tentare 
                di collegarsi con gli altri settori dell'emarginazione per individuare 
                e battere le cause comuni a tutti che provocano l'emarginazione 
                stessa?
                - le singole Associazioni, comprendono o no che è ora di smetterla 
                di pensare solo al proprio orticello ma che occorre dare tutte 
                le energie alla Federazione 'FISH' per controbbattere quanto sta 
                accadendo ed è già; accaduto? Ricerca Scientifica libera dai ceppi 
                vaticanensi o Telethon, le Stelline di Natale, le Mele?
                - come si passa dall'essere 'handicappati che stanno un pò meglio' 
                a 'cittadini che reclamano i diritti di libertà ma vogliono anche 
                esplicare i doveri, appunto, di cittadino'?
                - vogliamo costituire un 'Osservatorio Nazionale sull'Handicap' 
                (ora è presto per uno sull'Emarginazione) per verificare l'attuazione 
                delle relative leggi in ogni Regione e per costituire un grande 
                Foro di avvocati al fine di costringere ad 'attuare' le leggi 
                esistenti?
              REMARE PER USCIRE DALLA DERIVA  top
              Il 16 e 17 Febbraio, la FISH organizza un Seminario per 
                analizzare l'attuale situazione politica relativamente alle questioni 
                della disabilità e dell'handicap, anche allo scopo di individuare 
                possibili alternative strategiche per farvi fronte.
                Tutte le Associazioni federate, con i relativi dirigenti ed iscritti, 
                sono sollecitati a partecipare al Seminario, poichè il suo argomento 
                investe le iniziative future dell'intero associazionismo.
                L'argomento ' stato sottoposto alla discussione del Direttivo 
                FISH di Gennaio, su sollecitazione di chi scrive.
                Dal dibattito sono emerse tre posizioni:
                - c'è; chi ritiene che l'attuale situazione sia transitoria, in 
                quanto determinata dalla 'non conoscenza' delle problematiche. 
                Ne conseguirebbe che compito primario della FISH sarebbe quello 
                di 'educare' l'attuale classe governativa e parlamentare e dirigente 
                istituzionale;
                compito primario della FISH sarebbe quello di 'educare' l'attuale 
                classe governativa e parlamentare e dirigente istituzionale;
                - c'è; chi ritiene che la situazione sia determinata dalla 'confusione' 
                nei vari Uffici, derivante dal cambio politico dopo le elezioni. 
                Ne conseguirebbe che basta attendere qualche tempo;
                - c'è 'come chi scrive' che è in atto la scelta politica di basare 
                l'attività essenzialmente sulla 'produttività economica', dalla 
                quale si pensa che a cascata negli anni futuri si otterrebbe la 
                distribuzione sociale delle risorse, dal clericalismo integralista, 
                dal partitismo, dal mammismo. L'obiezione di coscienza è presa 
                in prestito per tentare di sconfiggere leggi dello Stato laico 
                (esiste?) senza che la e le massime Istituzioni richiamino la 
                necessità che gli argomenti religiosi siano rivolti a chi professa 
                quella religione e non allo Stato.
                La Pivetti Presidente della Camera pregava il Rosario per chiedere 
                perdono a Dio per la costruzione della Moschea a Roma e dichiarava 
                che è dovere del parlamentare cattolico rispettare anzitutto la 
                propria religione e ad essa riferire il servire lo Stato. 
                Divorzio, aborto, cellule staminali embrionali, prostituzione, 
                tossicomania e dipendenza: tutto può anche essere peccato per 
                il cattolico integralista; ma perchè mai dovrebbe essere reato 
                per chi non si cura del cattolicesimo? Perch' mai lo Stato dovrebbe 
                occuparsi solamente degli integralisti, purch' cattolici? Non 
                sarebbe più giusto che ciascuno viva in sè e nei propri comportamenti 
                la Religione in cui crede 'in ciò pienamente garantito dallo Stato' 
                senza che gli altri siano 'obbligati' a rispettare ciò in cui 
                non credono o vogliono?
                La Commissione della Bioetica è la culla del mammismo. Un gruppo 
                di persone, dichiarate 'esperte' di etica (quale etica?) non dal 
                popolo bens i'dai Partiti, sentenzia ciò che è bene e ciòche è 
                male e su tali sentenze si adagia la legge: la gravidanza extra 
                uterina è immorale ma se è fatta per amore si è possibilisti mentre 
                se è fatta per denaro è da condannare senza rimedio; la ricerca 
                scientifica deve essere 'libera' purchè sia compatibile con la 
                morale (quale e di chi?); l'adozione va bene purchè non sia fatta 
                da omosessuali o da single; un qualcosa che si vede solo con il 
                microscopio e candidato alla spazzatura vale quanto o più di una 
                persona vivente e candidato a vivere lunghi anni di sofferenza 
                senza speranza; eccetera Ne conseguirebbe che l'illusione del 
                'prima produrre di più e poi combattere l'emarginazione' provocherà 
                morti e feriti ma non integrazione sociale.
                Nello scorso numero di Duende ho tracciato gli avvenimenti più 
                significativi che negli ultimi mesi marcano il percorso all'indietro 
                che la battaglia contro l'handicap sta effettuando. Se ne aggiunge 
                un altro: pochi giorni fa il Governo ha approvato la delega per 
                le modifiche al Codice della Strada; nemmeno uno degli emendamenti 
                proposti dalla FISH è stato preso in considerazione, nè la FISH 
                è stata ascoltata, malgrado le sue richieste. Cosè,rimangono tutti 
                i problemi inerenti il Contrassegno, quelli della costituzione 
                e poteri del Comitato Tecnico per le Patenti Speciali, quelli 
                per il conseguimento delle patenti di guida e per gli adattamenti 
                alla vettura.
                Al Seminario ascolteremo il parere delle Associazioni (sin d'ora 
                tutti gli iscritti alla Lega Arcobaleno sono sollecitati a partecipare 
                e ad intervenire. Luogo e programma saranno definiti dalla FISH: 
                tel.0651605175).
                Ritengo che ormai siamo in piena Controriforma, non solo in materia 
                di handicap ma anche nella complessiva cultura politica. Qualsiasi 
                proposta di, libertà viene soffocata dal perbenismo, Quanto vale 
                la libertà? Cosa significa essere liberi?Liberi di scegliere con 
                piena responsabilità; pagando il prezzo intero delle scelte illegittime, 
                liberi dagli handicap e di scegliere come vivere...
                Come rispondere, in modo organizzato, a quanto accade?La battaglia, 
                a mio avviso, va impostata lungo le seguenti vie:
                - la FISH dovrebbe tentare di incontrare tutti i settori dell'emarginazione 
                (tre anni fa lo tentò la Lega Arcobaleno) allo scopo di individuare 
                quel 'denominatore comune' che li lega ed impostare assieme una 
                battaglia imperniata sul Bilancio dello Stato e sulla preparazione 
                ad un progetto comune con il quale partecipare alle prossime elezioni 
                amministrative e politiche. E non nascondo che l'Emarginazione 
                dovrebbe presentare una lista propria, per i 'diritti di libertà 
                e di cittadinanza';
                - è inutile seguitare a tentare di emendare questa o quella legge 
                o PdL, poichè i fatti dimostrano che sarebbe fatica inutile. Dovremmo 
                denunciare ciò in ogni incontro pubblico, rimettendo ancora il 
                Piano d'Azione elaborato dall'associazionismo nel Dicembre '99 
                al centro di ogni iniziativa;
                - dovremmo confrontarci con i Presidenti del Senato e della Camera 
                affinchè nel prossimo Consiglio di Amministrazione della RAI vi 
                sia un giornalista di nostra fiducia (ne abbiamo!); o, quantomeno, 
                che con il nuovo Consiglio si apra un dialogo affinchè i temi 
                dell'emarginazione vengano affrontati dal nostro punto di vista;- 
                chiediamo di far parte della Commissione del Garante per l'Editoria 
                e la Comunicazione;
                - apriamo tutte le batterie affinchè siano abrogate le norme relativa 
                alla 'tutela e rappresentanza degli invalidi'.
              DIRITTI UMANI E BIOETICA  top
               Questo è il testo dell'intervento di B. Tescari alla 
                sezione di Handylab, il convegno organizzato dalla FISH dal 21 
                al 24 Marzo.
                Sono contento che finalmente all'interno della FISH si approfondisca 
                il dibattito che vide il suo ultimo congresso spaccato in due 
                e che riportò la stessa situazione nello scorso Direttivo. 
                Dico subito che sono sostanzialmente in disaccordo con la relazione 
                presentata da DPI; presento subito la conclusione a cui voglio 
                arrivare: in questo momento in Italia vi sono 25.000 cellule staminali 
                embrionali soprannumerarie congelate c'è chi le considera 'persone'' 
                in attesa di essere gettate nell'immondezzaio; fra un paio di 
                settimane il Parlamento inizieràil dibattito su una PdL del Governo 
                che propone il divieto di effettuare su di esse la ricerca scientifica 
                sperimentale a scopo terapeutico. Il risultato del dibattito, 
                positivo o negativo che sia, inciderà profondamente sugli scopi 
                per i quali l'associazionismo si è organizzato. Una parte del 
                mondo scientifico, e lo stesso Ministro Sirchia, ritiene che tale 
                ricerca possa meglio essere fatta su cellule adulte; un'altra 
                parte, fra cui la Commissione Dulbecco, è del parere esattamente 
                opposto.
                Noi, che non siamo scienziati ma siamo parte vitale dell'associazionismo, 
                abbiamo di fronte un dilemma: da una parte vi è il problema etico 
                religioso, del considerare 'persona l'embrione e le sue cellule'; 
                dall'altra parte sappiamo che molti scienziati di vari Paesi ipotizzano 
                che la sperimentazione possa pervenire ad un risultato con il 
                quale si possa guarire patologie mortali e che provocano enorme 
                sofferenze, coinvolgenti nella sola Italia circa 10 milioni di 
                persone.
                La mia posizione è la seguente, nel rispetto delle opinioni di 
                ciascuno: in uno Stato laico ognuno deve avere 'alternativa fra 
                le varie possibilità offerte dalla scienza, senza che sia imposto 
                nè l'utilizzo di un risultato scientifico non gradito nè il divieto 
                di utilizzarlo.
                In uno Stato laico e democratico non ci deve essere una parte 
                della popolazione che imponga ad un'altra una scelta di libertà 
                che incide in modo determinante non solo nella vita ma anche della 
                'qualià' nella vita di esseri già nati.
                E' chiaro che il problema investe soprattutto la sfera religiosa. 
                Lo Stato laico non vieta al cattolico osservante di non curarsi 
                mentre in uno Stato clericale vi è l'obbligo di non curarsi anche 
                per chi professa una religione diversa o non ne professa affatto.
                La questione non è se ciascuno di noi intende farsi curare o far 
                curare utilizzando l'esito della sperimentazione su tali cellule 
                bensi'; se vogliamo che lo Stato lo proibisca per tutti, anche 
                per chi non è cattolico, o se debba garantire a tutti i suoi cittadini 
                la possibilità di scegliere.
                Il ragionamento, quindi, va fatto considerando di avere come interlocutori 
                il Parlamento e l'intera collettività con tutte le sue articolazioni. 
                Ciascuno porti le sue opinioni a quel livello senza pretesa di 
                parlare a nome di altri o, peggio ancora, delle persone con disabilità 
                come se esse costituissero un'unica categoria: sarebbe un discorso 
                di taglio massimalista che contrasterebbe con il nostro concetto 
                di 'piano individualizzato'. C'è chi dice 'dobbiamo decidere anche 
                noi; ma 'noi' chi? Noi disabili siamo anzitutto singole persone 
                e singoli cittadini e in questo momento il nostro dovere è che 
                singolarmente, o collettivamente, se la decisione è corale, dobbiamo 
                premere affinchè il Parlamento scelga.
                Il problema è che ancora le associazioni, singole o federate, 
                non hanno ancora scelto in quale direzione il Parlamento dovrebbe 
                deliberare. Rimane il fatto che il 'non decidere', da parte nostra 
                equivale politicamente al 'decidere': qualunque sia la nostra 
                personale posizione, a mio avviso in quanto dirigenti di Associazioni 
                abbiamo il dovere di formulare una precisa proposta. La mia è 
                che la legge dovrebbe nè vietare nè imporre l'utilizzo degli eventuali 
                risultati della sperimentazione sui 25.000 embrioni già congelati 
                ed in attesa di essere gettati nella pattumiera.
                Coloro che, invece, vorrebbero una legge proibizionista, dovrebbero 
                farsi carico non solo di come realizzare la vita umana di quei 
                25.000 embrioni ma anche di far rivedere in tale direzione anche 
                la legge sull'aborto ed anche sulla contraccezione basata sulla 
                pillola. In tal caso, saranno solo i ricchi a poter ottenere ciò 
                che chiedono, andando in altri Paesi? Si tornerà; all'aborto clandestino 
                ed alla salute clandestina?
                Tempo fa un Magistrato ordinò ad un genitore, Testimone di Geova, 
                di far effettuare la trasfusione del sangue a suo figlio, valutando 
                di superiore interesse la salvezza della sua vita: se ciò è; valso 
                per chi professa una religione non cattolica, perchè mai ora si 
                vorrebbe imporre la scelta della morte per chi è cattolico ed 
                anche per chi non lo è?
                Infine, quando si parla di 'etica', di quale si parla? Vi è l'etica 
                giornalistica, quella medica, quella giuridica, quella religiosa... 
                E di quale religione? Negli Stati Uniti, le Chiese Protestanti, 
                Ebrea, Ortodosse, Mussulmane, hanno dato parere favorevole alla 
                sperimentazione. Più di esse, dovrebbe valere quella Cattolica? 
                Lo valga per chi vuole seguirla, ma non per gli altri!
                Entro il 31 Dicembre scorso, il Presidente del Consiglio avrebbe 
                dovuto nominare i 42 membri della Commissione Nazionale sulla 
                Bioetica ma ancora non l'ha fatto. Come si fa a diventare Commissari 
                sulla Bioetica? Quali esami si fanno? Chi giudica la loro capacità? 
                E chi giudica i giudici? Non vi accorgete che anche questa è un'operazione 
                tutta politica? E perchè mai 42 persone, non scelte ed elette 
                dal popolo, dovrebbero avere nelle mani il destino di quel popolo 
                dal quale essi non sono nemmeno conosciuti?
                Politica è l'intromissione dello Stato del Vaticano in quello 
                italiano. In realtà, la vera responsabilità non è del Vaticano 
                bensi' delle Istituzioni che ad esso si genuflettono nel loro 
                mandato pubblico. Ritengono di avere un vantaggio elettorale; 
                ma quale Democrazia è, quella che si procaccia voti inchinandosi 
                al precetto religioso?
                Il passaggio o meno da una speranza di vita alla concreta vita 
                umana comporta una decisione che solo un altro essere umano può 
                e deve prendere. Una decisione che èsolitamente fonte di gioia 
                ma che comunque va sostenuta da tutti. Se questo vale per l'aborto, 
                deve valere anche per l'utilizzo o meno di una sperimentazione 
                che per alcuni 'e solo per alcuni' proviene da una scelta eticamente 
                riprovevole. In quel caso, ci si troverà di fronte alla scelta 
                non solo del far vivere ma anche di garantire o negare la qualità 
                della vita.
              LA MOBILITA'  top
               Questo è il testo dell'intervento di B. Tescari alla 
                sezione di Handilab, il convegno organizzato dalla FISH dal 21 
                al 24 Marzo.
                Oggi è la 'Giornata Internazionale dell'Immigrato'; due giorni 
                fa la Corte dei Diritti dell'Uomo, a Strasburgo, ha accolto la 
                richiesta di quella signora inglese colpita da sclerosi amiotrofica 
                che intende ottenere il diritto al 'suicidio assistito', ciò all'eutanasia 
                (Il 4 Aprile, il Parlamento olandese ha approvato una legge che 
                consente e regolamenta l'eutanasia N.d.A.); tre giorni fa, 196 
                parlamentari italiani si sono impegnati a depositare una serie 
                di pel di iniziativa popolare, fra le quali vi è quella per la 
                libertàdella ricerca scientifica a scopo terapeutico; fra due 
                settimane la Camera inizierà il dibattito una una pel presentata 
                dal Governo sullo stesso argomento ma con l'intento di proibire 
                la ricerca sulle cellule staminali embrionali soprannumerarie; 
                in Nigeria una donna sarà uccisa a sassate in nome di una cultura 
                assassina.
                Perchè ricordo tutto ciò? Perchè quando parliamo di Pari Opportunità 
                e di Non Discriminazione, dobbiamo evitare che enunci solo una 
                formulazione ideologica ma che, invece, la si accompagni con la 
                richiesta di 'affermazione concreta di diritti'. Ciò comporta 
                che, a mio avviso, è errato porre le questioni delle Pari Opportunità 
                e della Non Discriminazione limitativamente al mondo della disabilità: 
                o ciò si realizza fra tutte le persone indipendentemente alla 
                situazione in cui esse vivono, o non è logico che ciò si ottenga 
                solamente per un settore dell'emarginazione, nel nostro caso, 
                in quello della disabilità. Perchè mai, chi ha il potere di imporre 
                la 'disparità' dovrebbe acconsentire a garantire 'parità' solamente 
                ad alcune persone ma non a tutte?
                Invito, quindi, l'associazionismo, tutti noi, a batterci per le 
                Pari Opportunità e Non Discriminazione con un'ottica più vasta, 
                che unisca l'intero mondo dell'emarginazione, ne scopra i comuni 
                fili, analizzi e batta i motivi di fondo che conducono alla separazione 
                dal tessuto sociale di chi non si adegua al costume, alla religione, 
                al moralismo, della maggioranza.
                Il massacro fisico, spirituale, politico, sociale, di milioni 
                di donne e di uomini, emarginati in nome della religione, del 
                sesso, della morale, della moda, e cosi' via, è un massacro che 
                ci riguarda direttamente, noi disabili ma anche noi 'persone'. 
                L'affermazione di diritti solamente per i disabili non sarà possibile 
                sinchè non si affermeranno i diritti di libertà, di laicità, di 
                democrazia, per tutti. Questa consapevolezza, tuttavia, non deve 
                disarmarci per la grande utopia di cui è permeata: deve, invece, 
                spingerci a trovare le motivazioni stesse dell'emarginazione e 
                della disparità di trattamento che subiamo non solo noi ma, come 
                ho detto, centinaia di milioni di persone con le più disparate 
                scusanti.
                Una lotta difficilissima ma che, pure, occorre iniziare al più 
                presto con una strategia variegata ed ampia.
                Da Maastricht ad Amsterdam ed a Nizza, abbiamo tentato di far 
                inserire nei vari Trattati le clausole di cui stiamo parlando. 
                Sulla carta il principio è scritto; ma non siamo riusciti ad imporre 
                la clausola della 'concreta realizzazione del diritto': perchè 
                la società civile disponibile a teorizzare il principio ma non 
                lo è a renderlo esigibile?
                Sappiamo bene che il raggiungimento del traguardo è impedito da 
                problemi politici, finanziari, sociali, culturali. Eppure, se 
                oltre all'affermazione del Principio noi non pretendiamo anche 
                quello della sua realizzazione a costo di non accettarlo sul solo 
                piano teorico, rischiamo che fornire un alibi di democraticismo 
                'non già di democrazia' alle Istituzioni che sanno declamarlo 
                ma non vogliono realizzarlo.
              LEGALITA' top
               Non è vero che Pannella, dopo 3 mesi di digiuno del cibo 
                e dopo 8 giorni dell'acqua unitamente al Deputato Giachetti (Margherita), 
                abbia un'alta probabilità; di morte o di grave invalidità; perchè 
                si sta battendo affinchè, dopo 14 mesi, la Camera dei Deputati 
                completi il suo plenum; non è vero che digiuni per ottenere che 
                il Parlamento elegga gli 8 membri 'laici' del CSM, dopo oltre 
                un mese di inerzia ; non è vero che due mesi fa si battè con le 
                stesse armi della nonviolenza affinchè il Parlamento, dopo un 
                ritardo di 16 mesi, eleggesse i 2 componenti mancanti alla Corte 
                Costituzionale.
                Il problema che pone la lotta nonviolenta di Pannella e di altri 
                6.000 cittadini è quello della LEGALITA', del rispetto delle regole 
                giuridiche scritte, a partire dalla Costituzione.
                Si sia d'accordo o meno con l'arma utilizzata per l'iniziativa, 
                poco importa; è un ciarlare ozioso che fugge dal vero problema: 
                a cosa serve il Diritto se non lo si rispetta qualora non lo si 
                ritenga opportuno?
                Sento dire da molti che il popolo, la 'gente', è del tutto indifferente 
                all'iniziativa perchè è tutto preso dai problemi contingenti della 
                vita quotidiana; sento dire da 'intellettuali' che Pannella sbaglia 
                a rischiare la propria vita per una questione che è giusta ma 
                marginale rispetto ai grandi problemi politici attuali.
                E tutti non si rendono conto che la vera posta in gioco è, appunto, 
                la decisiva questione della LEGALITA' e del rispetto delle regole 
                scritte: si nota la sporcizia (!) dell'unghia del dito che punta 
                la luna e si perde di vista, appunto, l'obiettivo.
                E' sconfortante notare che ormai tutti noi in Italia ci siamo 
                abituati a ricorrere al 'favore' dei Potenti, alla scorciatoia 
                del 'volemose bene', al 'fammi un favore ed io lo farà a te': 
                abbiamo perduta la rivendicazione del Diritto, la dignità della 
                nostra piena cittadinanza, la convinzione che il Potere è tale 
                solo in quanto da noi delegato.
                L'associazionismo ripete da anni che l'Italia è all'avanguardia 
                in materia di legislazione sull'handicap ma che il vero problema 
                è la non attuazione delle norme, il non rispetto delle leggi liberatorie 
                dall'handicap stesso. Ma non si va più oltre: se l'intera classe 
                dirigente della Politica e della Magistratura non fa rispettare 
                le regole democraticamente approvate, perchè; mai solo quelle 
                inerenti l'handicap dovrebbero essere rispettate?
                Quanto vale la Democrazia, quanto vale la lotta che da anni stiamo 
                sviluppando affinchè le persone con disabilità vivano il loro 
                diritto pieno di cittadinanza,se è proprio il Parlamento a non 
                rispettare il dettato costituzionale e si rende vittima e servo 
                del Potere partitocratico?
                No: la lotta di Pannella è 'anche' la nostra lotta; dovrebbe esserlo!
                Troppo spesso Partiti, Associazioni, Istituzioni locali e centrali, 
                eludono le proprie Regole asserendo che 'il momento non è opportuno'. 
                Ma allora, qual'è la garanzia fornita all'iscritto, al singolo 
                cittadino? Ci si rende conto che cosi' facendo si può; anche vincere 
                la momentanea battaglia ma si perde la guerra per uno Stato rispettoso 
                dei propri impegni?
                E cosa si dovrebbe fare, noi dell'associazionismo, per far applicare 
                le leggi che più direttamente ci riguardano? Dobbiamo batterci 
                con le 'marce del dolore' che ancora una volta l'ANMIC suggerisce? 
                Dovremmo lanciare molotov (il problema è come fuggire dopo il 
                lancio...)?
                E perchè non dovremmo anche impegnarci contro Magistrati distratti, 
                che passano davanti alle barriere guardandole ma non 'vedendole' 
                nella loro imponente violazione della legge 13/89 o del DPR 503/96?
                E perchè non pensare che oggi la nostra lotta va rafforzata con 
                iniziative 'nonviolente', le uniche che la persona con disabilità 
                può intraprendere senza delegare l'iniziativa ai cosiddetti 'normaloidi'?
                E' in corso la campagna per assegnare a Pannella il ruolo di 'Senatore 
                a vita': è proprio per l'affermazione del Diritto che, a mio avviso, 
                l'associazionismo dovrebbe sostenerla ufficialmente e con forza, 
                vedendo in lui chi ha affermato in Italia i Diritti Civili di 
                cui noi tutti godiamo e che testardamente vuole che le Regole 
                scritte siano rispettate.
                Immagino che molti storceranno la bocca ricordando le posizioni 
                economico-sanitarie di Pannella. I molti che non hanno storto 
                la bocca nel vedere accolti fra i Senatori a vita un certo Andreotti 
                ed un certo Agnelli: siete proprio sicuri che costoro garantiscono 
                il Diritto più di Marco?