Duende
Foglio a cura della Lega Arcobaleno
Per riflettere, per dialogare con chi vuole scrivere
qui sui temi dei Diritti Umani, Civili, Politici e di Libertà.
Discutere di prospettive, di strategie, di politica incentrata sui bisogni fondamentali della persona.
Affinché la Politica Sociale non sia più la"Cenerentola" delle politiche.
Ciascuno ha la responsabilità di quanto scrive - firmando -
senza alcuna nostra censura.
Gli articoli vanno inviati tramite E-Mail
b.tescari@gmail.com
5
GENNAIO 2002 ANNO II - N. 1 Alla deriva
29
GENNAIO 2002 ANNO II - N. 2 Remare, per uscire dalla deriva
15
APRILE 2002 ANNO II - N. 3 Diritti Umani e Bioetica
15
APRILE 2002 ANNO II - N. 4 La Mobilità
15
LUGLIO 2002 ANNO II - N. 5 LEGALITA'
ALLA DERIVA top
Andare 'alla deriva'vuol dire che non vi sono mani
che tengono il timone e la barca viaggia in balia degli eventi.
Questa è l'opinione che ho al termine del 2001 nel quale troppi
principi di libertà sono stati delusi o elusi. E lo sono stati
senza la necessaria reazione soprattutto dell'associazionismo
ma anche da quasi tutte le forze politiche e da cittadini che
si dicono 'democratici' (seguitandolo con '... però...'). Vediamone
assieme alcuni episodi:
- HANDICAP: si sono conclusi gli 'Stati Generali sulla Scuola'
e la Ministro Moratti vi ha invitato tutte le componenti sociali;
tranne la rappresentanza degli studenti con disabilità, malgrado
che la FISH abbia più volte sollecitato un incontro per segnalarle
i loro gravi problemi. E' stata la ciliegina messa sulla torta
della Finanziaria 2002: zero rifinanziamento delle leggi più importanti,
zero rilancio della politica sui 'gravissimi', zero su tutto.
E nell'anno appena trascorso, zero sui 'livelli essenziali' previsti
dalla riforma dell'assistenza (L. 328/2000), zero sui nuovi criteri
di accertamento della disabilità.
La riforma del Codice della Strada -e, quindi del Contrassegno,
del Comitato Patenti Speciali, degli adattamenti alla guida e
del rilascio delle patenti ai disabili - è tuttora materia delle
segrete stanze interministeriali.
L'Osservatorio Nazionale sul collocamento al lavoro delle persone
con disabilità non è ancora avviato perchè; il Ministro Maroni
fatica a firmare il relativo decreto, pur essendo esso previsto
dalla L. 68/99.
L'Italia ancora non si decide a ratificare la Direttiva europea
sugli autobus accessibili a tutti e sul Contrassegno europeo.
Il 'dopo di noi' rimane una declamazione in attesa che i più gravi
muoiano, sperabilmente prima dei loro genitori. Alcune Pdl - Amministratore
di sostegno, Affido, Trust - che in qualche modo potrebbero essere
utili, non hanno la 'procedura d'urgenza'; anzi, riposano...
Il 'Piano di azione del Governò approvato dal Governo precedente
nei primi mesi del 2001, è del tutto ignorato: si dimentica che
esso proviene dal grande dibattito e dalle proposte elaborate
dalle Associazioni durante la Conferenza Nazionale sull'Handicap
del Dicembre 99. Insomma, non si tratta di un impegno 'partitico'
bensi' tratto direttamente dalle proposte dei cittadini con disabilità;.
La stragrande maggioranza degli oltre 8.000 Comuni italiani non
ha nemmeno l'Assessore alle Politiche Sociali; quelli che ce l'hanno,
preferiscono dare contributi alle Pro Loco per i loro fuochi artificiali
alla Santa Patrona che creare o aumentare il servizio di assistenza.
La Ricerca Scientifica sottostà al Vaticano, mentre milioni di
persone non possono nemmeno avere la speranza che essi stessi
o i loro cari possano curarsi - e, forse, guarire - nel prossimo
futuro. E' strano come nessuno ricordi che alcuni anni fa un Tribunale
ha imposto ad un genitore Testimone di Geova di far effettuare
la totale
trasfusione del sangue al proprio figlio che altrimenti sarebbe
morto: il Tribunale, fra la fede religiosa ed il diritto alla
vita, scelse quest'ultima. Ma ciò che vale - giustamente - per
chi professa altra religione, per lo Stato italiano non deve valere
per chi non crede o rifiuta i dogmi del Vaticano. Conseguenza:
gli italiani ricchi potranno, in futuro, curarsi e far curare
negli USA o in Inghilterra, ecc.; quelli poveri attenderanno la
morte soffrendo, anche se non credenti nel cattolicesimo fondamentalista.
- VATICANO: il suo 'niet' - che è vincolo per l'Italia - alla
'pillola del giorno dopo', alla 'pillola RU 486'. Meglio abortire
in ospedale, con i medici! Meglio fare decine di figli! Meglio
non fare all'amore! Però, altri Stati 'cattolici'legiferano in
modo laico, senza gli anatemi vaticanensi...
L'eutanasia èpeccato. Ma dove sta la libertà di vivere?
Il drogarsi è immorale e quindi è peccato, costituisce reato e
va represso. E' immorale il drogarsi o il commettere reati per
acquistare la droga? Dove sta il principio che 'non vi è reato
se non vi è vittima'?
- DIRITTI POLITICI: chi ci difende dalle scelte anticostituzionali
della Corte Costituzionale?
Come si fa ad accettare che risultati referendari od elettorali
siano determinati dagli 'emigranti morti che votano'?
Che razza di democrazia è, quella che impedisce la corretta informazione,
con 'tutti' i soggetti che rappresentano posizioni contrapposte?
Perchè Antonio Russo èconsiderato 'giornalista' dopo essere stato
ammazzato in Cecenia e non prima, in quanto non era iscritto all'Ordine?
Siamo ancora convinti che 'la cultura locale va salvaguardata
dall'imperialismo' anche quando si tratta di 'infibulazione',
dello 'chador', della 'lapidazione'? Se non si impone Diritto
e Democrazia, di quale Pace parliamo? Della nostra personale,
tanto 'quelli là' sono neri o gialli o bruniti e non ci riguardano?
Se siamo contrari al terrorismo di Bin Laden, abbiamo nulla da
dire su quello basco, irlandese, palestinese? Essoè accettabile
a seconda delle sue motivazioni o è sempre e dovunque inaccettabile?
E come batterlo, quando sta operando?
Qualche riflessione va fatta:
- se non ci si batte per la libertà e la democrazia di e per tutti,
chi mi sa dire perchè mai solo per gli handicappati dovrebbe essere
garantita l'integrazione umana 'sociale' politica?
- l'associazionismo impegnato sull'handicap, non dovrebbe tentare
di collegarsi con gli altri settori dell'emarginazione per individuare
e battere le cause comuni a tutti che provocano l'emarginazione
stessa?
- le singole Associazioni, comprendono o no che è ora di smetterla
di pensare solo al proprio orticello ma che occorre dare tutte
le energie alla Federazione 'FISH' per controbbattere quanto sta
accadendo ed è già; accaduto? Ricerca Scientifica libera dai ceppi
vaticanensi o Telethon, le Stelline di Natale, le Mele?
- come si passa dall'essere 'handicappati che stanno un pò meglio'
a 'cittadini che reclamano i diritti di libertà ma vogliono anche
esplicare i doveri, appunto, di cittadino'?
- vogliamo costituire un 'Osservatorio Nazionale sull'Handicap'
(ora è presto per uno sull'Emarginazione) per verificare l'attuazione
delle relative leggi in ogni Regione e per costituire un grande
Foro di avvocati al fine di costringere ad 'attuare' le leggi
esistenti?
REMARE PER USCIRE DALLA DERIVA top
Il 16 e 17 Febbraio, la FISH organizza un Seminario per
analizzare l'attuale situazione politica relativamente alle questioni
della disabilità e dell'handicap, anche allo scopo di individuare
possibili alternative strategiche per farvi fronte.
Tutte le Associazioni federate, con i relativi dirigenti ed iscritti,
sono sollecitati a partecipare al Seminario, poichè il suo argomento
investe le iniziative future dell'intero associazionismo.
L'argomento ' stato sottoposto alla discussione del Direttivo
FISH di Gennaio, su sollecitazione di chi scrive.
Dal dibattito sono emerse tre posizioni:
- c'è; chi ritiene che l'attuale situazione sia transitoria, in
quanto determinata dalla 'non conoscenza' delle problematiche.
Ne conseguirebbe che compito primario della FISH sarebbe quello
di 'educare' l'attuale classe governativa e parlamentare e dirigente
istituzionale;
compito primario della FISH sarebbe quello di 'educare' l'attuale
classe governativa e parlamentare e dirigente istituzionale;
- c'è; chi ritiene che la situazione sia determinata dalla 'confusione'
nei vari Uffici, derivante dal cambio politico dopo le elezioni.
Ne conseguirebbe che basta attendere qualche tempo;
- c'è 'come chi scrive' che è in atto la scelta politica di basare
l'attività essenzialmente sulla 'produttività economica', dalla
quale si pensa che a cascata negli anni futuri si otterrebbe la
distribuzione sociale delle risorse, dal clericalismo integralista,
dal partitismo, dal mammismo. L'obiezione di coscienza è presa
in prestito per tentare di sconfiggere leggi dello Stato laico
(esiste?) senza che la e le massime Istituzioni richiamino la
necessità che gli argomenti religiosi siano rivolti a chi professa
quella religione e non allo Stato.
La Pivetti Presidente della Camera pregava il Rosario per chiedere
perdono a Dio per la costruzione della Moschea a Roma e dichiarava
che è dovere del parlamentare cattolico rispettare anzitutto la
propria religione e ad essa riferire il servire lo Stato.
Divorzio, aborto, cellule staminali embrionali, prostituzione,
tossicomania e dipendenza: tutto può anche essere peccato per
il cattolico integralista; ma perchè mai dovrebbe essere reato
per chi non si cura del cattolicesimo? Perch' mai lo Stato dovrebbe
occuparsi solamente degli integralisti, purch' cattolici? Non
sarebbe più giusto che ciascuno viva in sè e nei propri comportamenti
la Religione in cui crede 'in ciò pienamente garantito dallo Stato'
senza che gli altri siano 'obbligati' a rispettare ciò in cui
non credono o vogliono?
La Commissione della Bioetica è la culla del mammismo. Un gruppo
di persone, dichiarate 'esperte' di etica (quale etica?) non dal
popolo bens i'dai Partiti, sentenzia ciò che è bene e ciòche è
male e su tali sentenze si adagia la legge: la gravidanza extra
uterina è immorale ma se è fatta per amore si è possibilisti mentre
se è fatta per denaro è da condannare senza rimedio; la ricerca
scientifica deve essere 'libera' purchè sia compatibile con la
morale (quale e di chi?); l'adozione va bene purchè non sia fatta
da omosessuali o da single; un qualcosa che si vede solo con il
microscopio e candidato alla spazzatura vale quanto o più di una
persona vivente e candidato a vivere lunghi anni di sofferenza
senza speranza; eccetera Ne conseguirebbe che l'illusione del
'prima produrre di più e poi combattere l'emarginazione' provocherà
morti e feriti ma non integrazione sociale.
Nello scorso numero di Duende ho tracciato gli avvenimenti più
significativi che negli ultimi mesi marcano il percorso all'indietro
che la battaglia contro l'handicap sta effettuando. Se ne aggiunge
un altro: pochi giorni fa il Governo ha approvato la delega per
le modifiche al Codice della Strada; nemmeno uno degli emendamenti
proposti dalla FISH è stato preso in considerazione, nè la FISH
è stata ascoltata, malgrado le sue richieste. Cosè,rimangono tutti
i problemi inerenti il Contrassegno, quelli della costituzione
e poteri del Comitato Tecnico per le Patenti Speciali, quelli
per il conseguimento delle patenti di guida e per gli adattamenti
alla vettura.
Al Seminario ascolteremo il parere delle Associazioni (sin d'ora
tutti gli iscritti alla Lega Arcobaleno sono sollecitati a partecipare
e ad intervenire. Luogo e programma saranno definiti dalla FISH:
tel.0651605175).
Ritengo che ormai siamo in piena Controriforma, non solo in materia
di handicap ma anche nella complessiva cultura politica. Qualsiasi
proposta di, libertà viene soffocata dal perbenismo, Quanto vale
la libertà? Cosa significa essere liberi?Liberi di scegliere con
piena responsabilità; pagando il prezzo intero delle scelte illegittime,
liberi dagli handicap e di scegliere come vivere...
Come rispondere, in modo organizzato, a quanto accade?La battaglia,
a mio avviso, va impostata lungo le seguenti vie:
- la FISH dovrebbe tentare di incontrare tutti i settori dell'emarginazione
(tre anni fa lo tentò la Lega Arcobaleno) allo scopo di individuare
quel 'denominatore comune' che li lega ed impostare assieme una
battaglia imperniata sul Bilancio dello Stato e sulla preparazione
ad un progetto comune con il quale partecipare alle prossime elezioni
amministrative e politiche. E non nascondo che l'Emarginazione
dovrebbe presentare una lista propria, per i 'diritti di libertà
e di cittadinanza';
- è inutile seguitare a tentare di emendare questa o quella legge
o PdL, poichè i fatti dimostrano che sarebbe fatica inutile. Dovremmo
denunciare ciò in ogni incontro pubblico, rimettendo ancora il
Piano d'Azione elaborato dall'associazionismo nel Dicembre '99
al centro di ogni iniziativa;
- dovremmo confrontarci con i Presidenti del Senato e della Camera
affinchè nel prossimo Consiglio di Amministrazione della RAI vi
sia un giornalista di nostra fiducia (ne abbiamo!); o, quantomeno,
che con il nuovo Consiglio si apra un dialogo affinchè i temi
dell'emarginazione vengano affrontati dal nostro punto di vista;-
chiediamo di far parte della Commissione del Garante per l'Editoria
e la Comunicazione;
- apriamo tutte le batterie affinchè siano abrogate le norme relativa
alla 'tutela e rappresentanza degli invalidi'.
DIRITTI UMANI E BIOETICA top
Questo è il testo dell'intervento di B. Tescari alla
sezione di Handylab, il convegno organizzato dalla FISH dal 21
al 24 Marzo.
Sono contento che finalmente all'interno della FISH si approfondisca
il dibattito che vide il suo ultimo congresso spaccato in due
e che riportò la stessa situazione nello scorso Direttivo.
Dico subito che sono sostanzialmente in disaccordo con la relazione
presentata da DPI; presento subito la conclusione a cui voglio
arrivare: in questo momento in Italia vi sono 25.000 cellule staminali
embrionali soprannumerarie congelate c'è chi le considera 'persone''
in attesa di essere gettate nell'immondezzaio; fra un paio di
settimane il Parlamento inizieràil dibattito su una PdL del Governo
che propone il divieto di effettuare su di esse la ricerca scientifica
sperimentale a scopo terapeutico. Il risultato del dibattito,
positivo o negativo che sia, inciderà profondamente sugli scopi
per i quali l'associazionismo si è organizzato. Una parte del
mondo scientifico, e lo stesso Ministro Sirchia, ritiene che tale
ricerca possa meglio essere fatta su cellule adulte; un'altra
parte, fra cui la Commissione Dulbecco, è del parere esattamente
opposto.
Noi, che non siamo scienziati ma siamo parte vitale dell'associazionismo,
abbiamo di fronte un dilemma: da una parte vi è il problema etico
religioso, del considerare 'persona l'embrione e le sue cellule';
dall'altra parte sappiamo che molti scienziati di vari Paesi ipotizzano
che la sperimentazione possa pervenire ad un risultato con il
quale si possa guarire patologie mortali e che provocano enorme
sofferenze, coinvolgenti nella sola Italia circa 10 milioni di
persone.
La mia posizione è la seguente, nel rispetto delle opinioni di
ciascuno: in uno Stato laico ognuno deve avere 'alternativa fra
le varie possibilità offerte dalla scienza, senza che sia imposto
nè l'utilizzo di un risultato scientifico non gradito nè il divieto
di utilizzarlo.
In uno Stato laico e democratico non ci deve essere una parte
della popolazione che imponga ad un'altra una scelta di libertà
che incide in modo determinante non solo nella vita ma anche della
'qualià' nella vita di esseri già nati.
E' chiaro che il problema investe soprattutto la sfera religiosa.
Lo Stato laico non vieta al cattolico osservante di non curarsi
mentre in uno Stato clericale vi è l'obbligo di non curarsi anche
per chi professa una religione diversa o non ne professa affatto.
La questione non è se ciascuno di noi intende farsi curare o far
curare utilizzando l'esito della sperimentazione su tali cellule
bensi'; se vogliamo che lo Stato lo proibisca per tutti, anche
per chi non è cattolico, o se debba garantire a tutti i suoi cittadini
la possibilità di scegliere.
Il ragionamento, quindi, va fatto considerando di avere come interlocutori
il Parlamento e l'intera collettività con tutte le sue articolazioni.
Ciascuno porti le sue opinioni a quel livello senza pretesa di
parlare a nome di altri o, peggio ancora, delle persone con disabilità
come se esse costituissero un'unica categoria: sarebbe un discorso
di taglio massimalista che contrasterebbe con il nostro concetto
di 'piano individualizzato'. C'è chi dice 'dobbiamo decidere anche
noi; ma 'noi' chi? Noi disabili siamo anzitutto singole persone
e singoli cittadini e in questo momento il nostro dovere è che
singolarmente, o collettivamente, se la decisione è corale, dobbiamo
premere affinchè il Parlamento scelga.
Il problema è che ancora le associazioni, singole o federate,
non hanno ancora scelto in quale direzione il Parlamento dovrebbe
deliberare. Rimane il fatto che il 'non decidere', da parte nostra
equivale politicamente al 'decidere': qualunque sia la nostra
personale posizione, a mio avviso in quanto dirigenti di Associazioni
abbiamo il dovere di formulare una precisa proposta. La mia è
che la legge dovrebbe nè vietare nè imporre l'utilizzo degli eventuali
risultati della sperimentazione sui 25.000 embrioni già congelati
ed in attesa di essere gettati nella pattumiera.
Coloro che, invece, vorrebbero una legge proibizionista, dovrebbero
farsi carico non solo di come realizzare la vita umana di quei
25.000 embrioni ma anche di far rivedere in tale direzione anche
la legge sull'aborto ed anche sulla contraccezione basata sulla
pillola. In tal caso, saranno solo i ricchi a poter ottenere ciò
che chiedono, andando in altri Paesi? Si tornerà; all'aborto clandestino
ed alla salute clandestina?
Tempo fa un Magistrato ordinò ad un genitore, Testimone di Geova,
di far effettuare la trasfusione del sangue a suo figlio, valutando
di superiore interesse la salvezza della sua vita: se ciò è; valso
per chi professa una religione non cattolica, perchè mai ora si
vorrebbe imporre la scelta della morte per chi è cattolico ed
anche per chi non lo è?
Infine, quando si parla di 'etica', di quale si parla? Vi è l'etica
giornalistica, quella medica, quella giuridica, quella religiosa...
E di quale religione? Negli Stati Uniti, le Chiese Protestanti,
Ebrea, Ortodosse, Mussulmane, hanno dato parere favorevole alla
sperimentazione. Più di esse, dovrebbe valere quella Cattolica?
Lo valga per chi vuole seguirla, ma non per gli altri!
Entro il 31 Dicembre scorso, il Presidente del Consiglio avrebbe
dovuto nominare i 42 membri della Commissione Nazionale sulla
Bioetica ma ancora non l'ha fatto. Come si fa a diventare Commissari
sulla Bioetica? Quali esami si fanno? Chi giudica la loro capacità?
E chi giudica i giudici? Non vi accorgete che anche questa è un'operazione
tutta politica? E perchè mai 42 persone, non scelte ed elette
dal popolo, dovrebbero avere nelle mani il destino di quel popolo
dal quale essi non sono nemmeno conosciuti?
Politica è l'intromissione dello Stato del Vaticano in quello
italiano. In realtà, la vera responsabilità non è del Vaticano
bensi' delle Istituzioni che ad esso si genuflettono nel loro
mandato pubblico. Ritengono di avere un vantaggio elettorale;
ma quale Democrazia è, quella che si procaccia voti inchinandosi
al precetto religioso?
Il passaggio o meno da una speranza di vita alla concreta vita
umana comporta una decisione che solo un altro essere umano può
e deve prendere. Una decisione che èsolitamente fonte di gioia
ma che comunque va sostenuta da tutti. Se questo vale per l'aborto,
deve valere anche per l'utilizzo o meno di una sperimentazione
che per alcuni 'e solo per alcuni' proviene da una scelta eticamente
riprovevole. In quel caso, ci si troverà di fronte alla scelta
non solo del far vivere ma anche di garantire o negare la qualità
della vita.
LA MOBILITA' top
Questo è il testo dell'intervento di B. Tescari alla
sezione di Handilab, il convegno organizzato dalla FISH dal 21
al 24 Marzo.
Oggi è la 'Giornata Internazionale dell'Immigrato'; due giorni
fa la Corte dei Diritti dell'Uomo, a Strasburgo, ha accolto la
richiesta di quella signora inglese colpita da sclerosi amiotrofica
che intende ottenere il diritto al 'suicidio assistito', ciò all'eutanasia
(Il 4 Aprile, il Parlamento olandese ha approvato una legge che
consente e regolamenta l'eutanasia N.d.A.); tre giorni fa, 196
parlamentari italiani si sono impegnati a depositare una serie
di pel di iniziativa popolare, fra le quali vi è quella per la
libertàdella ricerca scientifica a scopo terapeutico; fra due
settimane la Camera inizierà il dibattito una una pel presentata
dal Governo sullo stesso argomento ma con l'intento di proibire
la ricerca sulle cellule staminali embrionali soprannumerarie;
in Nigeria una donna sarà uccisa a sassate in nome di una cultura
assassina.
Perchè ricordo tutto ciò? Perchè quando parliamo di Pari Opportunità
e di Non Discriminazione, dobbiamo evitare che enunci solo una
formulazione ideologica ma che, invece, la si accompagni con la
richiesta di 'affermazione concreta di diritti'. Ciò comporta
che, a mio avviso, è errato porre le questioni delle Pari Opportunità
e della Non Discriminazione limitativamente al mondo della disabilità:
o ciò si realizza fra tutte le persone indipendentemente alla
situazione in cui esse vivono, o non è logico che ciò si ottenga
solamente per un settore dell'emarginazione, nel nostro caso,
in quello della disabilità. Perchè mai, chi ha il potere di imporre
la 'disparità' dovrebbe acconsentire a garantire 'parità' solamente
ad alcune persone ma non a tutte?
Invito, quindi, l'associazionismo, tutti noi, a batterci per le
Pari Opportunità e Non Discriminazione con un'ottica più vasta,
che unisca l'intero mondo dell'emarginazione, ne scopra i comuni
fili, analizzi e batta i motivi di fondo che conducono alla separazione
dal tessuto sociale di chi non si adegua al costume, alla religione,
al moralismo, della maggioranza.
Il massacro fisico, spirituale, politico, sociale, di milioni
di donne e di uomini, emarginati in nome della religione, del
sesso, della morale, della moda, e cosi' via, è un massacro che
ci riguarda direttamente, noi disabili ma anche noi 'persone'.
L'affermazione di diritti solamente per i disabili non sarà possibile
sinchè non si affermeranno i diritti di libertà, di laicità, di
democrazia, per tutti. Questa consapevolezza, tuttavia, non deve
disarmarci per la grande utopia di cui è permeata: deve, invece,
spingerci a trovare le motivazioni stesse dell'emarginazione e
della disparità di trattamento che subiamo non solo noi ma, come
ho detto, centinaia di milioni di persone con le più disparate
scusanti.
Una lotta difficilissima ma che, pure, occorre iniziare al più
presto con una strategia variegata ed ampia.
Da Maastricht ad Amsterdam ed a Nizza, abbiamo tentato di far
inserire nei vari Trattati le clausole di cui stiamo parlando.
Sulla carta il principio è scritto; ma non siamo riusciti ad imporre
la clausola della 'concreta realizzazione del diritto': perchè
la società civile disponibile a teorizzare il principio ma non
lo è a renderlo esigibile?
Sappiamo bene che il raggiungimento del traguardo è impedito da
problemi politici, finanziari, sociali, culturali. Eppure, se
oltre all'affermazione del Principio noi non pretendiamo anche
quello della sua realizzazione a costo di non accettarlo sul solo
piano teorico, rischiamo che fornire un alibi di democraticismo
'non già di democrazia' alle Istituzioni che sanno declamarlo
ma non vogliono realizzarlo.
LEGALITA' top
Non è vero che Pannella, dopo 3 mesi di digiuno del cibo
e dopo 8 giorni dell'acqua unitamente al Deputato Giachetti (Margherita),
abbia un'alta probabilità; di morte o di grave invalidità; perchè
si sta battendo affinchè, dopo 14 mesi, la Camera dei Deputati
completi il suo plenum; non è vero che digiuni per ottenere che
il Parlamento elegga gli 8 membri 'laici' del CSM, dopo oltre
un mese di inerzia ; non è vero che due mesi fa si battè con le
stesse armi della nonviolenza affinchè il Parlamento, dopo un
ritardo di 16 mesi, eleggesse i 2 componenti mancanti alla Corte
Costituzionale.
Il problema che pone la lotta nonviolenta di Pannella e di altri
6.000 cittadini è quello della LEGALITA', del rispetto delle regole
giuridiche scritte, a partire dalla Costituzione.
Si sia d'accordo o meno con l'arma utilizzata per l'iniziativa,
poco importa; è un ciarlare ozioso che fugge dal vero problema:
a cosa serve il Diritto se non lo si rispetta qualora non lo si
ritenga opportuno?
Sento dire da molti che il popolo, la 'gente', è del tutto indifferente
all'iniziativa perchè è tutto preso dai problemi contingenti della
vita quotidiana; sento dire da 'intellettuali' che Pannella sbaglia
a rischiare la propria vita per una questione che è giusta ma
marginale rispetto ai grandi problemi politici attuali.
E tutti non si rendono conto che la vera posta in gioco è, appunto,
la decisiva questione della LEGALITA' e del rispetto delle regole
scritte: si nota la sporcizia (!) dell'unghia del dito che punta
la luna e si perde di vista, appunto, l'obiettivo.
E' sconfortante notare che ormai tutti noi in Italia ci siamo
abituati a ricorrere al 'favore' dei Potenti, alla scorciatoia
del 'volemose bene', al 'fammi un favore ed io lo farà a te':
abbiamo perduta la rivendicazione del Diritto, la dignità della
nostra piena cittadinanza, la convinzione che il Potere è tale
solo in quanto da noi delegato.
L'associazionismo ripete da anni che l'Italia è all'avanguardia
in materia di legislazione sull'handicap ma che il vero problema
è la non attuazione delle norme, il non rispetto delle leggi liberatorie
dall'handicap stesso. Ma non si va più oltre: se l'intera classe
dirigente della Politica e della Magistratura non fa rispettare
le regole democraticamente approvate, perchè; mai solo quelle
inerenti l'handicap dovrebbero essere rispettate?
Quanto vale la Democrazia, quanto vale la lotta che da anni stiamo
sviluppando affinchè le persone con disabilità vivano il loro
diritto pieno di cittadinanza,se è proprio il Parlamento a non
rispettare il dettato costituzionale e si rende vittima e servo
del Potere partitocratico?
No: la lotta di Pannella è 'anche' la nostra lotta; dovrebbe esserlo!
Troppo spesso Partiti, Associazioni, Istituzioni locali e centrali,
eludono le proprie Regole asserendo che 'il momento non è opportuno'.
Ma allora, qual'è la garanzia fornita all'iscritto, al singolo
cittadino? Ci si rende conto che cosi' facendo si può; anche vincere
la momentanea battaglia ma si perde la guerra per uno Stato rispettoso
dei propri impegni?
E cosa si dovrebbe fare, noi dell'associazionismo, per far applicare
le leggi che più direttamente ci riguardano? Dobbiamo batterci
con le 'marce del dolore' che ancora una volta l'ANMIC suggerisce?
Dovremmo lanciare molotov (il problema è come fuggire dopo il
lancio...)?
E perchè non dovremmo anche impegnarci contro Magistrati distratti,
che passano davanti alle barriere guardandole ma non 'vedendole'
nella loro imponente violazione della legge 13/89 o del DPR 503/96?
E perchè non pensare che oggi la nostra lotta va rafforzata con
iniziative 'nonviolente', le uniche che la persona con disabilità
può intraprendere senza delegare l'iniziativa ai cosiddetti 'normaloidi'?
E' in corso la campagna per assegnare a Pannella il ruolo di 'Senatore
a vita': è proprio per l'affermazione del Diritto che, a mio avviso,
l'associazionismo dovrebbe sostenerla ufficialmente e con forza,
vedendo in lui chi ha affermato in Italia i Diritti Civili di
cui noi tutti godiamo e che testardamente vuole che le Regole
scritte siano rispettate.
Immagino che molti storceranno la bocca ricordando le posizioni
economico-sanitarie di Pannella. I molti che non hanno storto
la bocca nel vedere accolti fra i Senatori a vita un certo Andreotti
ed un certo Agnelli: siete proprio sicuri che costoro garantiscono
il Diritto più di Marco?