Lavoro di cura
E' stata presentata, alla Camera dei Deputati, la
"Carta europea per il sostegno ai familiari che si prendono
cura dei familiari non autosufficienti". La carta è il risultato
di uno studio realizzato negli anni 2005-2006 dalle associazioni
nazionali aderenti a Coface- handicap (Confédération des organisations
familiales de la communauté européenne), relativo alla situazione
attuale e alla legislazione comparata vigente negli Stati membri
in materia di familiari che si prendono cura di parenti stretti
non autosufficienti e proporre modalità di supporto, in armonia
con analoghe risoluzioni internazionali e con gli obiettivi
della Strategia di Lisbona. La ricerca ha messo in evidenza
che l'85% delle persone dipendenti vive in famiglia e il 90%
di questi fruisce dell'assistenza di un familiare, quasi sempre
donna. Per questo motivo, in Europa, le associazioni delle persone
con disabilità concordano sulla necessità di un concreto supporto
ai familiari aiutanti che sono "assistenti naturali".
1. Definizione del familiare (genitori, figli, coniugi, conviventi,
fratelli) che si prende cura di un familiare non autosufficiente.
"Il familiare assistente è la persona non professionista
che aiuta in via principale un familiare dipendente negli atti
della vita quotidiana. Questo aiuto può essere prodigato in
forma permanente o non e può assumere varie forme, come cure
di tipo infermieristico, cure personali, accompagnamento all'educazione
e alla socializzazione, pratiche amministrative, sostegno psicologico,
attività domestiche, coordinamento, ecc."
2. Scelta del familiare che si prende cura di un familiare
non autosufficiente. "La persona disabile e dipendente
deve avere in ogni momento la possibilità di scegliere il familiare
assistente non professionista nell'ambito familiare. Se non
in grado di esprimere la sua scelta, tutto deve essere fatto
perché sia rispettata la sua volontà. Il familiare assistente
deve poter scegliere di svolgere il suo ruolo a tempo pieno
o a part time, conciliando eventualmente questo ruolo con un'attività
professionale. Queste scelta deve essere libera e consapevole
e deve poter essere rivista in ogni momento".
L'assistente individuato diventa beneficiario di diritti e di
misure di sostegno. Deve essere inserito in tutti i piani della
presa in carico globale e personalizzata della persona disabile
e nella valutazione dei bisogni. La scelta deve essere formalizzata
per scritto, dopo essere stata concordata con l'assistente e
con l'équipe pluridisciplinare di valutazione. E' revocabile
in qualunque momento. Nei casi di minori o di persone interdette
deve essere approvata dal tutore.
3. Solidarietà familiare. "In tutta Europa la famiglia
è il luogo privilegiato per la migliore qualità di vita delle
persone con disabilità. La solidarietà familiare deve svilupparsi
in armonia con la solidarietà nazionale." La famiglia
è una rete spontanea di solidarietà e perciò è il luogo privilegiato
per l'assistenza alla persona disabile e/o dipendente. Tutta
la famiglia diventa una rete di solidarietà, che, però, senza
la solidarietà pubblica rischia di trasformarsi da circolo virtuoso
in un circolo vizioso. Quindi, i governi devono sviluppare un
welfare di cittadinanza con al centro la famiglia.
4. Solidarietà pubblica. "La scelta da parte della
persona dipendente di un familiare assistente non professionista
e la solidarietà intrafamiliare non esonerano le Autorità pubbliche
nazionali, regionali e locali dai loro obblighi di solidarietà
verso la persona assistita e il familiare assistente. Questa
solidarietà deve tradursi in termini di riconoscimento ufficiale,
sostegno economico e di altra natura agli aiutanti, specialmente
nei confronti delle famiglie monoparentali e fragili".
Il familiare assistente è creditore nei confronti dello stato
del riconoscimento del proprio ruolo e della valorizzazione
del proprio lavoro.
5. Posizione della persona che si prende cura dei familiari
non autosufficienti nei sistemi sociosanitari. "La
posizione del familiare assistente deve essere riconosciuto
e presa in carico in considerazione nell'approccio comunitario
dei sistemi sanitari e di protezione sociale. Questo riconoscimento
deve "ufficializzare " il ruolo del familiare assistente.
Egli ha diritto a infrastrutture di cura e a reti di servizi
di sostegno morale e psicologico alle quali può appoggiarsi."
Il familiare assistente, in conseguenza dell'onere della
presa in carico, ha bisogno del supporto di una rete territoriale
24 ore al giorno (reti formali e informali) per prevenire stress,
burn-out e malattie.
6. Lo status ufficiale del familiare che si prende cura del
familiare non autosufficiente."Il familiare assistente
, nell'ambito del suo ruolo, deve disporre delle risorse necessarie
per accompagnare la persona disabile o dipendente in tutte le
attività della vita sociale. Egli deve beneficiare di pari opportunità
per quanto concerne il trattamento in materia di: occupazione
e lavoro, accessibilità universale a tutti i servizi, accreditamento
del lavoro di cura".Questo richiede un coinvolgimento
oltre che delle istituzioni pubbliche anche delle imprese (responsabilità
sociale dell' impresa; incentivi, etc), dei sindacati (introdurre
elementi di solidarietà nella contrattazione decentrata ), sensibilizzazione
dei colleghi sul posto di lavoro.
7. Qualità di vita. "La qualità di vita del familiare
assistente e della persona assistita sono interdipendenti. Pertanto
è opportuno sviluppare ogni politica di prevenzione (malattia,
stanchezza, stress….) permettendo al familiare assistente di
prendersi cura di se stesso, per essere in grado di rispondere
ai bisogni della persona assistita. Il familiare assistente
e la persona assistita devono essere supportati da una rete
di servizi e di strutture di prossimità".I servizi devono
tener conto non solamente delle caratteristiche della disabilità
ma anche delle situazioni in cui può trovarsi il familiare assistente.
La tranquillità economica, sociale e relazionale danno una migliore
qualità di vita non solo al familiare assistente ma anche alla
persona assistita (favorire gruppi di ascolto, associazioni
di familiari assistenti, momenti ricreativi).
8. Informazione e formazione. "Il familiare assistente
deve essere informato dei suoi diritti e dei suoi doveri. Egli
deve avere accesso a tutte le informazioni che facilitano il
suo ruolo di familiare aiutante. Deve avere accesso a tutte
le informazioni specifiche che mirano ad una migliore qualità
della sua funzione. Le Autorità pubbliche devono mettere in
atto un sistema di formazione in concerto con le Organizzazioni
rappresentative (associazioni di famiglie, associazioni di assistenza,
strutture socio- sanitarie …)". Ogni familiare assistente
deve poter identificare delle fonti di informazioni (ente pubblico,
associazioni; gruppi di supporto ecc..) e avere la possibilità
di accedervi. I familiari assistenti devono poter esprimere
i loro bisogni individualizzati e beneficiare di una formazione
idonea su ogni aspetto del lavoro di cura.
8 a) Informazione e formazione. Una maggiore professionalità
rende il compito più facile, offre un senso di sicurezza e migliora
la qualità dell'assistenza. La formazione deve essere presa
in carico finanziariamente e svolgersi in base alle modificazioni
di stato della persona assistita (formazione continua).
9. Diritto all'intervento di sollievo. "Il diritto
al sollievo è una necessità fondamentale e può tradursi in termini
di supporto tempestivo in caso di emergenza, di servizi sostitutivi
e/o di centri di accoglienza temporanea qualificata, per una
durata più o meno lunga secondo il bisogno." Più è grave
il peso assistenziale, in termini di stress e di tempo, tanto
più è fondamentale per il familiare "ricaricare le batterie"
per preservare la propria vita familiare e personale, la salute
fisica e psichica e ancora per evitare di immergersi totalmente
nell'assistenza e nell'isolamento. Si possono individuare tre
modalità di intervento: supplenza, bisogno di sollievo e riforzo
puntuale. La supplenza è per bisogni familiari, personali e/o
per un periodo di formazione, il bisogno di sollievo per beneficiare
di una pausa : accoglienza temporanea, soggiorno in famiglia
accreditata, soggiorni estivi, centri vacanza , sostituzione
a domicilio. Il rinforzo puntuale per apportare delle sostegno
in momenti di emergenza (malattie, ospedalizzazione, eventi
improvvisi). Questi tre punti richiedono lo sviluppo sul territorio
di una rete di servizi territoriali innovativi e flessibili
per la presa in carico della persona dipendente e della sua
famiglia basati sull'integrazione socio sanitaria e servizi
di assistenza domiciliare.
10. Valutazione. "La valutazione deve essere continua
e coinvolgere la persona aiutata, la famiglia e le Autorità
pubbliche competenti:
- valutazione dei bisogni sia della persona aiutata che della
persona che aiuta;
-valutazione a cadenza regolare dei servizi forniti e, su richiesta,
spetta alle Autorità pubbliche sorvegliare il corretto adempimento
e la qualità dell'accompagnamento della persona aiutata, ed
eventualmente formulare le raccomandazioni necessarie;
- valutazione durante tutto il corso dell'assistenza, in vista
di un eventuale diverso orientamento operativo assistenziale.
Tutte le parti coinvolte devono obbligatoriamente intervenire
alle procedure di valutazione personalmente o farsi rappresentare
da una persona delegata da loro,considerando che la persona
dipendente ed il familiare sono i primi esperti dei loro bisogni
e delle risposte in grado di soddisfarle."