Immagine di tre alberelli attraversati da un arcobaleno e logo dell'associazione

Le Nostre Iniziative

Piano sanitario

La Lega Arcobaleno è stata invitata all'audizione presso la Commissione Sanità della Regione Lazio e là ha illustrato le proprie proposte ai Consiglieri. Le proposte sono state ritenute interessanti e la Commissione partirà subito da esse in vista del dibattito sul prossimo Bilancio.

Alla Presidente ALESSANDRA MANDARELLI e, p.c.:
ai Consiglieri BERARDO – FOSCHI – MELPIGNANI - RODANO

Cara Alessandra Ti sintetizzo le richieste delle due Federazioni che attualmente presiedo:
CAUD: aumento dell'attuale stanziamento in Bilancio e rapida istituzione di un "tavolo" per elaborare la concretizzazione della sua attuazione sperimentale in un territorio delimitato (forse è meglio fuori Roma, che ha già vari servizi in funzione). Al termine – da stabilire - del suo lavoro, elaborare e depositare una apposita proposta di legge regionale;

CONTROLLI: occorre una PdLReg. per attivare una forma ed un soggetto (anche con noi) che abbia effettivi poteri di controllo e di denuncia sia sulla spesa sia sulla sua efficacia anche in relazione alla migliore qualità di vita realizzata. Tutte le forme attualmente esistenti, non sono regolate da una norma a carattere generale e quindi non sono in grado di produrre effetti positivi

RSA: contattando il Dr. Valentino Mantini, occorre riprendere la proposta del nuovo regolamento concluso alla fine della scorsa legislatura. Eventualmente va rivisitato e reso ancora più incisivo ma comunque, tieni presente che non comporta ulteriori spese (siamo stati bravi…) e che meglio garantisce la qualità di vita dei residenti

Delibera 380/10: stabilisce la compartecipazione alla spesa per le residenzialità. Mi sembra utile quantomeno una interrogazione – o altro intervento urgente – presso l'Asessre Frte quantomeno su due punti: raddoppiare il limite di reddito per l'esenzione alla compartecipazione dell'utente residente; convenzione con i CAF affinché questi – in deroga alla convenzione stipulata a livello nazionale fra CAF ed INPS – calcolino il reddito "personale" di tale utente senza ulteriore spesa a suo carico (il CAF del CGIL Lazio è stato ascoltato ufficiosamente e questo è stato il punto su cui è stata posta l'attenzione: chi paga il CAF?)

Comunicatori simbolici: adeguare lo stanziamento risetto alle effettive necessità (avete i relativi dati?) e rivisitazione (anche con noi) del Regolamento esistente.

Visite: anche con noi, per verificare la questione della Salute nelle carceri e la questione dell'erogazione di medicinali nelle scuole per alunni con varie patologie (Buona la notizia dataci dalla Organizzazione dei pediatri). Visite vanno effettuate anche per verificare l'esistenza di attrezzature idonee alle indagini sanitarie delle persone con disabilità.

Ambulatori privati e Laboratori privati: Sono quasi tutti fuori legge in relazione alle nore anti-barriere ed anti-discriminatorie. Su ciò, intervenire anche presso l'Assessore ai LL.PP.? Chi rilascia le licenze? Il TAR di Palermo pochi giorni fa ha sentenziato che gli studi dei medici di famiglia devono essere accessibili alle persone con disabilità: esso ha stabilito che gli studi di medicina generale, poiché destinati allo svolgimento di un servizio pubblico, vanno considerati locali "aperti al pubblico" e "sottoposti all'obbligo di eliminazione delle barriere architettoniche". Perciò, la sentenza sancisce l'infondatezza della tesi, sostenuta dalle associazioni di categoria, in base alla quale gli studi dei medici di famiglia, in quanto "privati", sarebbero esclusi dall'applicazione delle norme sull'accessibilità.
Per il Tar, inoltre, non ha alcun rilievo il fatto che le convenzioni con il Sistema sanitario nazionale dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta non prevedano fra i requisiti l'obbligo di abbattimento delle barriere architettoniche, poiché gli accordi collettivi non possono regolare "fattispecie, quale quella in argomento, che attengono unicamente alla sfera legislativa".
A chiudere ogni spiraglio interpretativo, infine, per i giudici vale la considerazione che l'esclusione dell'obbligo dell'accessibilità produrrebbe un "insanabile contrasto" con i principi affermati dalla legge 67 del 2006 che tutela le persone con disabilità da ogni discriminazione.

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